OSLO_7-8 luglio 2016

07 luglio 2016
Partiti... almeno da casa...

Siamo in pochi in aeroporto ad avere al seguito dei #windstopper (ringrazio Technosport), quelli che di solito mettiamo sotto le giacche da sci quando al sole fa -25°... saremo pessimisti ma é previsto freschetto "giù al Nord" e noi siamo pronti a tutto, anche se qui ci sono ancora 30° buoni...

Si vola con Norvegian Airlines, il che é tutto un programma, con un volo diretto per Oslo... dicevo tutto un programma perché essendo a 3 metri dal gate di imbarco, ricevo l'annuncio dei 20 minuti sindacali di ritardo direttamente via SMS...

Negli ultimi anni ci siamo spostati con voli a lungo raggio. Quest'anno quindi, ci sembra uno scherzo arrivare dopo solo 2 ore e 30 minuti scarsi di volo... e senza fuso orario da digerire.

E poi "lassù" farà giorno fino a tardissimo, quindi niente panico, niente stress...

Però questa volta i nostri bagagli sono cresciuti in modo inversamente proporzionale alla durata del volo, forse perché ci abbiamo messo dentro anche qualche briciola da sgranocchiare in caso dovessimo trovarci in qualche villaggio perso tra i fiordi, stufi del salmone e del merluzzo... ecco, magari due #farfalle, chissà...

Comunque, ci imbarchiamo in un aereo nuovo di zecca, le hostess norvegesi, però, datano un po'...

Partiamo con una buona trentina di minuti di ritardo ma la Norvegian si fa perdonare (per il ritardo e per le hostess) con il free wi-fi on board... quindi vi scrivo in modalità "cloud", ma di quelle vere... e pensare che se Zaza e Pellè fossero stati meno sboroni, magari adesso mi troverei in modalità Fantozzi con  "Frittatona di cipolle, Peroni gelata e rutto libero" davanti alla semifinale...

Atterrati ad Oslo che fa ancora giorno anche se sono le 22:45. Ritiro bagagli e ricerca di un taxi per trasferimento in albergo.

Non é stato per niente difficile trovarne uno... niente coda. Scopriremo dopo appena 300 mt di percorso il perché...
Il tassametro gira che sembra una pompa di benzina svizzera mentre si fa il pieno ad un SUV...

Mancano ancora 30 km al centro di Oslo che già il tassista si é già comprato casa... Meno male, non so per quale miracolo, che dopo un bel po' la tariffa si blocca a 1260 NOK, circa 140€... per 50 km scarsi. Ma almeno ci posa davanti l'albergo, il Thon Hotel Oslo Panorama, ben piazzato per girare tutto a piedi.

Ci tocca una piccola suite familiare all'ultimo piano. Non ci resta che disfare le valige ed andare a fare uno spuntino al McDo. Oddio, non é che ne avevamo voglia del McDo, ma é l'unico segno di vita che a mezzanotte passata serve ancora da "mangiare", se possiamo chiamarlo così.

Poi, tutti a cercare di dormire... il sole sorgerà alle 4:15... minuto più, minuto meno...

8 luglio 2016
Come promesso... tutti accecati dalla luce del sole già alle 5 del mattino. Qui passano tanti di quei giorni al buio che appena ne hanno la possibilità se lo godono fino in fondo. Le tende lasciano passare tutto e l'uso delle tapparelle é punito con le frustate.

L'hotel propone un'ottima colazione. Se volete fare una "full immersion" nella cultura scandinava, il salmone e l'aringa affumicata a colazione non mancherà mai.

Alle 9 siamo già fuori e subito ci imbattiamo in un'orda di croceristi appena sbarcati. Poi gli immancabili giapponesi che, oltre ad non avere niente da invidiare ai Trolls, sono gli unici che cercano l'ombra e che vanno in giro con l'ombrello per proteggersi dal sole anche a queste latitudini. Un'offesa.

Cominciamo a gironzolare con l'ovvia lista dei punti d'interesse da vedere. Cominciamo dalla cattedrale, un edificio in mattoni della fine del '600 che dicono sia in stile barocco.
Almeno queste erano le voci istruite provenienti dal gruppo di romani in crociera che erano rimasti impressionati anche dal vicino mercatino che faceva un baffo a Porta Portese...

Però, sembrava avessero studiato bene la guida "du Routard" o "Lonely Planet".




In questa città, non so per quale ragione, non c'é traffico, ci sono poche auto a circolare, si trovano parcheggi a gogo anche in pieno centro (anche per le auto elettriche), c'é pulizia, mezzi pubblici e silenzio. Si vedono anche diversi rom a mendicare un po' ovunque, sembra un controsenso ma é così, come nella maggior parte delle metropoli.

Nel frattempo, noi abbiamo deciso di andare alla National Gallery ed arrivare prima della folla "crociero-nipponica", per fare almeno un selfie con il "grido" di Munch...


Scopriamo che il museo apre alle 10, quindi ci tocca aspettare un po' prima di entrare... facciamo quindi un giro largo "a caso" nel Sentrum... La città sembra costruita a misura umana. Quindi abbiamo deciso di girarla a piedi (anche perché dopo i 140€ di taxi di ieri sono diventato allergico ai trasporti).




Arriviamo alla National Gallery che é ancora chiusa, nonostante l'impazienza dei soliti croceristi (capito perché non sono venuto in crociera?), ma comunque non c'é folla ad attendere... e quindi giriamo comodamente nelle sale tra opere di Munch, Picasso, Monet, Rodin ed altri che, scusatemi, non conosco ma che la crocerista di turno conosce molto bene (e chi può contraddirla?).


Pace e contemplazione...


Con le opere "nude" ci faremo l'abitudine...


Presto, prima che arrivino....


Zazaaaaa !!! Noooo !!!


Ed eccolo qui... il più famoso degli "urli" di Munch, quello realizzato nel 1893 ma é come se fosse stato fatto appena dopo il rigore di Pellè...


Ma le macchine fotografiche di una volte le uso solo io ?


...Visto che adesso neanche i giapponesi le usano più....


Un esemplare del "Pensatore" di Rodin (vi risparmio un'altra battuta su Zaza...) sempre nudo...


Ed uno di "Iris, messaggera di Dio"... (en anche qui, per rispetto, vi risparmio la battuta... e Zaza non c'entra stavolta...)


E per il museo mi fermo qui... le nudità invece sono destinate a continuare... ma più avanti... 
Intanto ricordiamoci che siamo nel paese dei Troll...


Proseguiamo verso il Palazzo Reale, residenza della monarchia norvegese. Nel frattempo il sole scalda forte senza preavviso... 


Le guardie del Palazzo Reale, però, stoicamente nemmeno sudano... 



Sempre a piedi si arriva Vigeland Park, dal nome dell'omonimo scultore Gustav. Un putiferio di opere in bronzo ed in pietra. Assolutamente da vedere, meglio se sotto il sole...






Non fidarsi delle apparenze...





Ecco, non per infierire, ma quest'opera potrebbe rappresentare molto bene come siamo messi in Italia...


Tutte statue nude e 'st'affare che si erge in mezzo... resta il fatto che tutto é molto bello... e mi manca la signora incontrata alla National Gallery che mi spieghi bene la storia dell'arte...



Eccoli, non potevano mancare i cappellini giapponesi... Ma li scelgono a caso oppure li indottrinano sin da piccoli a scuola ?






Dopo aver capito che anche il sole della Norvegia picchia discretamente, cerchiamo invano di prendere un tram per evitare un po' di caldo sulla strada del ritorno in centro. 
Alla fine cambiamo idea giusto davanti al distributore di biglietti, rigorosamente in norvegese stretto. Facciamo prima a tornare a piedi, in fondo sono solo 15 minuti fino al prossimo punto d'interesse. 


Lo Storting, ovvero il Parlamento, che visitiamo solo da fuori... in un solo giorno sarebbe impossibile fare tutto... anche se il centro di Oslo é abbastanza concentrato.


Sempre nella zona centrale, ma di fronte al porto dove arrivano le navi da crociera, il City Hall, il municipio di Oslo, in cui si celebra, tra l'altro, la consegna del Nobel per la pace. 
E di pace in questa città c'é ne molta, anche nelle ore di punta...



Le terrazze dei ristoranti e caffè sono piene di gente che approfitta della bella giornata. I norvegesi si riconoscono, oltre dal fatto di essere biondi con gli occhi chiari, perché sono gli unici seduti ai tavoli al sole... mentre noi cerchiamo l'ombra dei 28° inaspettati.

Una vera bellezza questo Tjuvholmen Park, la cui architettura mi piace molto. Pulito e piacevole e ben attrezzato. 
Con vista sulla fortezza di Akershus, un'altra principale attrazione, tappa obbligata dei nostri 22 km già percorsi a piedi da stamattina.






Il sole é ancora alto mentre si sono già fatte le 19 e si sente la brezza marina...



Facciamo rapidamente il giro del Vippentagen, zona portuaria, per renderci al teatro dell'Opera Ballet, che sorge dal mare come un iceberg. Il cielo é ancora blu e passeggiare su quest'edificio vale veramente la pena. Da non perdere, anche con un cantiere a cielo aperto proprio accanto.



"O" come Oslo



Oltre il cantiere, il Barcode, un insieme di 9 palazzi moderni che ricordano un codice a barre. Ad unire questo quartiere con il resto della città, separata dai binari della stazione centrale, il ponte Akrobaten chiude il nostro percorso architettonico di questa densa giornata nella capitale norvegese.



E per riposare le gambe che oggi hanno girato per 28 km, più che un massaggio ci concediamo un "rinfresco* al Magic Ice Bar... il cui solo prezzo d'ingresso + drink fa venire i brividi. 



Il drink é ovviamente servito in bicchieri di ghiaccio. La temperatura é di -5° e non ci passi certo la serata... comunque un'esperienza da non mancare.



Dopo il drink, un bel thé caldo tornando all'hotel. Domani, 9 luglio, ci aspettano 7 ore di treno tra Oslo e Bergen.

E appena mezzanotte, ma di notte non se ne parla ancora... il buio si fa attendere e non é ancora finita...

Bye






Commenti

Anonimo ha detto…
J'adore �� j'aime bcp tes visites guidées, comme si j'y étais �� tu ferais un guide parfait. De plus, j'aime tjrs tes commentaires tjrs perspicaces et pourvus d'humour. J'attends la suite ☺ toutefois, j'ai une question : avec tout ce que tu fais ds la journée est ce tu as vraiment le temps de dormir ?

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