Emirati Arabi Uniti 2017 - Abu Dhabi
PROLOGO
Pare che questa volta si riesca a partire.
Si, perché l'ultima volta che avevamo chiuso le valigie e preparato i passaporti, il destino ci ha fatto (o piuttosto mi ha fatto) uno scherzo di pessimo gusto. Una parte di me ha deciso di non voler partire, e questo a 48 ore dal decollo per Hawaii...
Tranquilli, quella parte si é presa un colpo di bisturi ben assestato e non figura più sul mio passaporto.
Quindi, per riassumere, il mare che cercavo quest'estate e che ho visto solo in cartolina, anzi dovrei dire piuttosto su Google Map, lo andremo a cercare adesso lasciando la pioggia mista a neve a casa.
Dicevo, doveva essere Hawaii, invece sarà Dubai... fa rima ma non c'é paragone. Anzi, per essere precisi, prima si passa da Abu Dhabi e poi si torna a Dubai.
Si torna in tutti i sensi. Primo perché ci siamo già stati a Pasqua del 2014 e secondo perché atterriamo lì con un volo diretto di Emirates (ottima compagnia che consiglio a tutti) prima di noleggiare un SUV che ci scarrozzerà per tutti e gli 8 giorni di questa pausa pre-natalizia.
Ma non preoccupatevi, Hawaii é solo rinviato... ed un pò di riposo in famiglia ci voleva.
Come alternativa avevamo scelto anche la Florida, ma una certa Irma ha deciso di passare prima di noi a scoperchiare un po' di tetti ed inondare qualche città... allora abbiamo privilegiato il riposo, due città sicure, pulite, raggiungibili con un volo diretto e con sole 3 ore di jet lag tra l'altro facilmente smaltibili prima di allacciare gli scarponi e di passare all'attacco sulle piste di sci.
Oddio, volendo due curve si possono fare anche a Dubai, come nel 2014... ma vedremo...
PARTENZA - DAY 1 - ABU DHABI
Ovviamente tutto prenotato comodamente dal divano di casa. Come al solito.
No, non tifo Milan (e seriamente comincio ad odiare il calcio), ma per queste destinazioni, ed anche per molte altre in direzione Est, Emirates si conferma sempre un'ottima scelta.
Qualità del sito per l'acquisto dei biglietti, qualità del servizio a bordo, pulizia.
Non mi allargo troppo per la puntualità visto che mentre vi scrivo, comodamente seduto in aeroporto, ci annunciano già oltre un'ora e mezza di ritardo... é la prima volta che ci capita ma sono scusati perché é colpa del maltempo. Ed in più ci hanno già offerto da mangiare per far passare l'attesa.
Il ritardo arriva a quasi a 3 ore visto che il meteo non dà tregua e finiamo per decollare sotto una pioggia battente che ci agita un po'... ma poi filerà tutto liscio come l'olio, anche la cena a bordo scelta al momento del check-in on line.
Arriviamo all'aeroporto di Dubai con mezzo aereo che sa di aver perso la coincidenza, visto il ritardo, mentre il Burj Khalifa ci dà il benvenuto da lontano, quasi accarezzando l'ala, sopra uno sfondo della solita foschia mattinale...
L'aeroporto é enorme, e tra controlli, visto, ritiro bagagli e autonoleggio, perdiamo ancora 1 ora e mezza prima di poter tracciare i 130 km d'autostrada quasi deserta a 6 corsie che ci portano dritti dritti (o quasi) fino allo Sheraton Hotel & Resort ad Abu Dhabi.
Accoglienza simpatica, camera nello stile tradizionale del posto ma magri da rinnovare un po'. Il tempo di sistemare i bagagli, di trovare il costume da bagno e andiamo a prendere 3 sdraio nella spiaggetta privata dell'hotel... che va bene per un primo assaggio di sole al posto dell'inverno lasciato a casa, ma per domani bisognerà trovare altro...
Accoglienza simpatica, camera nello stile tradizionale del posto ma magri da rinnovare un po'. Il tempo di sistemare i bagagli, di trovare il costume da bagno e andiamo a prendere 3 sdraio nella spiaggetta privata dell'hotel... che va bene per un primo assaggio di sole al posto dell'inverno lasciato a casa, ma per domani bisognerà trovare altro...
Dopo aver ripreso i sensi, decidiamo di dedicare il tempo che ci resta fino a cena per visitare la Gran Moschea dello Sceicco Zayed, une delle più grandi al mondo. Bianchissima, da mandare in tilt i sensori della reflex.
Da non perdere assolutamente la visita a piedi nudi (occhio agli spigoli delle colonne in marmo) e, per le donne, a capo coperto. Gli addetti alla sicurezza controllano tutti i vostri gesti ed il vostro abbigliamento. Ed anche a dove mettete i piedi.
Ci passiamo 2 ore circa. Fino al tramonto, dove il bianco delle cupole si trasforma calorosamente lasciando spazio alle luci artificiali.
Nonostante la camminata in mezzo alle centinaia di turisti, ne usciamo con i piedi sorprendentemente puliti. Non c'é un filo di polvere neanche a pagarla... facessero la stessa cosa anche in albergo, gli daremmo magari qualcosina di mancia in più...
Torniamo all'hotel cominciando a sentire gli effetti della notte passata in aereo. La cena e l'aperitivo é (credo) compresa nell'All-inclusive. Alle 20, ora locale, abbiamo già finito di mangiare ed alle 21 siamo già a letto. A mezzanotte e 35 sono sveglio. Ovvio, per il mio corpo sono appena le 21 e 35...
Quindi riaccendo il Mac e cerco di completare l'opera pensando che, alla sveglia, il mio corpo avrà sempre 3 ore in meno...
Inch'Allah !
Buonanotte !
DAY 2 - ABU DHABI
Oggi si va al Louvre. No, niente Parigi, ne hanno aperto una "succursale" qui appena un mese fa.
Si arriva comodamente in auto, si passa un metal detector, si pagano circa 15€ a testa e ci si fa una cultura attraversando secoli di storia in un minimo di 2 ore. Si finisce la visita su una zona esterna, coperta dalla cupola intrecciata, ed affacciata sul mare.
Si arriva comodamente in auto, si passa un metal detector, si pagano circa 15€ a testa e ci si fa una cultura attraversando secoli di storia in un minimo di 2 ore. Si finisce la visita su una zona esterna, coperta dalla cupola intrecciata, ed affacciata sul mare.
La mattinata culturale si conclude con uno spuntino all'hotel. Ormai sono le 15 ed é tardi per andare in spiaggia. Qui il sole tramonta presto.
Troppo tardi anche per andare allo stadio a vedere giocare il Real Madrid in finale del mondiale per club... dovevo incuriosirmi di più vedendo dei delegati FIFA al museo... ma io purtroppo (o fortunatamente) seguo calcio come gli abitanti di Abu Dhabi seguono lo sci.
Torniamo a noi. In auto percorriamo tutta la strada lungo la Corniche, lasciamo sfilare alla nostra sinistra tutti i palazzi di vetro fino ad un lungomare con vista sulle Ethiad Towers, sulla Gran Moschea e sull'Emirates Palace.
Aspettiamo il tramonto tranquillamente seduti fino a quando la brezza marina ci ricorda che nonostante tutto siamo a dicembre e che ci vorrebbe una felpina... esattamente quella che abbiamo lasciato in camera.
Peccato perché una passeggiatina in bici o a piedi lungo la Corniche ci avrebbe fatto comodo.
E per oggi mi fermo qui... tra l'altro ero venuto qui per riposarmi, no ?
Cena in albergo e blog con sottofondo di pianoforte al bar della lobby. Niente pasticcini, però...
تصبح على خير (buonanotte)
DAY 3 - ABU DHABI
Oggi la giornata sembrava persa. Definitivamente.
Cielo grigio e vento. Sembrava volesse piovere, da farmi rimpiangere di essere venuto qui a cercare il sole invece che andare a sciare.
Quindi cambiamo programma. La spiaggia sarà per un'altra volta... ed invece no. Il tempo di infilare una felpa e cambiare programma che il cielo si ricolora di blu. Dovevamo saperlo che qui la pioggia é un evento raro.
Ma ormai ci eravamo infilati in auto in direzione delle Ethiad Tower. Assolutamente da vedere. Soprattutto l'Observation Deck al 74° piano.
Prima di arrivarci abbiamo cervato invano un parcheggio. L'unico in zona é il valet parking dell'hotel delle torri. A occhio e croce costerà un mutuo, ci siamo detti, ripartendo per un altro giro prima di rassegnarci a lasciare l'auto agli omini della reception che armeggiano tra Ferrari e taxi pakistani come se niente fosse.
L'accesso ovviamente si paga. Circa 20€ a cranio di cui 12€ da consumare comodamente seduti con vista a 360°su Abu Dhabi.
Tranquilli, nei 12€ di consumazione inclusa nel biglietto d'ingresso, al massimo ci prendete un thé con un pasticcino. E vi toccherà anche aggiungere qualcosina per saldare il conto.
Però ne vale la pena. Soprattutto andarci al mattino per approfittare della la tranquillità del salone e poter scegliere il posto da dove godersi il panorama. Ed il servizio cortesissimo.
Prima di andare a riprenderci l'auto, sperando di non doverla lasciare per coprire la tariffa del parcheggio, facciamo un giretto nella lobby dell'hotel dove si sente ancora l'aria dei petrodollari.
E pure bella fresca ed abbondante. Se cercate un buon partito per vostra figlia, qui ce ne sono almeno due ogni 20 m2... si, perché a loro piace stare larghi...
Se l'aria della lobby vi sembra afosa, basta andar giù di un piano per respirare nuovamente lusso e marmo tirato a lucido ogni 5 minuti.
E di marmo se ne trova ovunque. Eppure, tutto é stato costruito sulla sabbia finissima. Altro che cartongesso...
Toccata e fuga davanti all'Emirates Palace, di cui non oso guardare il prezzo della camera singola, e torniamo a riprenderci l'auto.
L'omino dell'hotel ce la riporta come speravo, ci apre le portiere, ci fa accomodare, richiude le portiere con un grand sorriso ed un cenno d'inchino... gli chiedo "how much?", e lui mi guarda stupito, rispondendomi "nothing, sir ! have à good day!"
Niente da fare, siamo in un mondo parallelo di cui era meglio non conoscere l'esistenza.
Dopo questa bella esperienza, e visto che il sole ormai la fa da padrone, correggiamo il programma e prendiamo la direzione di Saadiyat Beach.
Spiaggia che sembrerebbe libera e selvaggia ed invece no. Il parcheggio é offerto ma l'ingresso é a pagamento. Circa 6€ a testa solo l'ingresso, 3 volte tanto se vuoi lettino, ombrellone e asciugamano.
Sarà che siamo a dicembre, sarà il vento, sarà che oggi il mare é mosso, sarà il prezzo, ma siamo 4 gatti a dividerci l'orizzonte.
Sarà quello che volete, ma potete girare la spiaggia in lungo, largo e traverso, a parte le conchiglie e le ossa di seppia non si trova niente che assomigli a spazzatura. Lasciamo perdere...
Dopo 2 ore, arriva un gruppo di persone a far festa. Meno male, cominciavamo a pensare che si fossero estinti. Ed invece no. L'esercito dei selfie ed i giapponesi con i cappellini a fiori ci sono anche qua. Tiro un respiro di sollievo.
E poi via in albergo. Un'ora di palestra per far spazio al buffet dell'happy hour e poi cena al ristorante italiano dell'hotel, "La Mamma"... tutto un programma.
Lo chef é abruzzese e ci garantisce che la pizza é buona. Il guaio é che ha ragione.
E non ce la fa pagare neanche.
Passeggiata digestiva sul lungomare, pulito anche quello, e buonanotte ai suonatori.
DAY 4 - ABU DHABI
Si poteva andare tutti a vedere un gran premio di F1...
Ma la pista era vuota e silenziosa.
Si poteva andare tutti a vedere un gran premio di F1...
Ma la pista era vuota e silenziosa.
Si poteva andare tutti al Ferrari Word...
Ma era chiuso (ma onestamente non ci sarei andato lo stesso)
Per finire, ed abbiamo fatto la cosa migliore, siamo andati in spiaggia.
A Yas Beach, sull'isola omonima, appena dopo il circuito di F1 ed il Ferrari Word.
Spiaggia, oddio... ti fanno pagare pure la sabbia che resta incollata fra le dita dei piedi, però nulla da dire.
Niente a che vedere col "Bagno Maria". A cominciare dallo spogliatoio con docce a soffione, asciugamani e bagnoschiuma incluso.
Poi i lettini, cioè la capanna a baldacchino con tanto di cuscini a go-go. Sabbia talmente pulita che i bambini per una volta tanto la possono mangiare tranquilli.
Ma é la bottiglia d'acqua, inclusa nel prezzo, cha fa la differenza. Importata dalla Norvegia (VOSS) e servita nel cestello da champagne... E nessun "vu cumprà" che passa ogni 5 minuti.
D'accordo, siamo a dicembre. Ma il sole scotta lo stesso tra una nuvola e l'altra.
Ci rivestiamo, infiliamo una felpa ed andiamo a farci il tradizionale giretto al Mall di Yas.
Si, perché questo é l'unico paese dove, anche a dicembre, ti vesti quando vai in un luogo chiuso e ti svesti quando esci all'aperto. Tranne loro (i locali), ovviamente che vanno sempre in giro vestiti uguali.
Questa la racconto solo per dovere di cronaca. Mi sono incuriosito vedendo un tipo che pestava pistacchi siriani a tempo di musica.
Mi ha fatto assaggiare quello che loro chiamano Ice Cream. Al pistacchio.
Non volevo morire ignorante, così ne ho preso uno. Per cominciare ne ha tagliate 8 fette in un rotolo che teneva nel banco frigo. Poi ha composto un'opera d'arte da mille ed una notte.
Poi ho acceso un mutuo alla cassa, che al sud Italia con quello che l'ho pagato sarei diventato socio del bar. Però ne valeva la pena. Non che sia da considerare gelato ma, se vi piace il pistacchio, fatevi tentare. Il mondo é fatto anche di queste cose. Per il resto c'é Mastercard.
Dopo quest'esperienza posso chiudere. Domani si va a Dubai. Ma prima vado a smaltire il "gelato".
Inch'Allah
Commenti
Passez de très bonnes vacances et j'espère que l'on arrivera à se voir bientôt. Grosses bises ��