IN GIRO PER I FIORDI : UNDREDAL, GRODAS, ecc. > 13 ,14 e 15 luglio

13 luglio 2016

Da un fiordo all'altro, dall'Hardangerfjorden al Sognefjorden, più precisamente al Nærøyfjord, che ne é la sua parte più stretta. Una giornata tranquilla, insomma. Appena 170 km da percorrere in quasi 3 ore.
Si, 3 ore. Senza contare le soste, forzate e non.

Dopo quasi una settimana di permanenza, cominciamo a capire un po' meglio la Norvegia. 

In Norvegia le previsioni del tempo si possono fare con un semplice "copia e incolla" di tutti i simboli meteorologici. Tutti insieme. A caso.

In questo paese fatto di fiordi, laghi, cascate, tunnel, traghetti, nomi, cose e città, puoi entrare in un tunnel sotto il diluvio ed uscirne 3 km dopo sotto il sole.

Le strade hanno larghezza variabile. A volte passano 2 auto, una per ogni senso di marcia. A volte no. E capita quando meno te l'aspetti. Più o meno ogni 200 m.

In caso di lavori, il traffico può essere interrotto nei due sensi di marcia. Per due ore. Senza alternative. 

Si trovano le rotatorie anche in galleria. E qui hanno capito come funzionano. 

Ci sono dei tunnel di oltre 10 km. Senza via di scampo. Ed é permesso sorpassare.

Si può mangiare in 3 per 50 €, di solito ce ne vogliono 90.

Si trova la pasta italiana. Secondo me é meglio comprarla cruda.

Puoi avere bisogno di una maglia, di una maglietta, di un giubbotto e di un impermeabile. A volte tutti insieme. 

Puoi trovare la carne di balena accanto a quella di pollo. Di quella di balena non trovi la coscia.

Le cascate sono ovunque. Il piccolo Tommaso sarà contento (quello incontrato sul treno per Bergen, ricordate?)

Ma prima che faccia notte (scherzo... oggi il sole tramonta alle 23 e passa...) vorrei entrare nel vivo della cronaca.

Partiti con comodo da Tyssedal, verso le 10, portando con noi i segni del fango del Trolltunga, per raggiungere Undredal, che non so se chiamarlo paesino o condominio di periferia. Fatto sta che si trova in pieno Nærøyfjord.

Risaliamo lungo un ramo dell'Hardangenfjorden che, senza un filo di vento, é lucido come un specchio. Le casette si specchiano dentro che é una meraviglia. Di alberghi se ne vedono pochi.





Dopo una sosta forzata di due ore é già tempo di mangiare. Ci fermiamo a Lofthus. Uno di quei condominii che non fai tempo ad entrare che l'hai già superato. Mangiato bene (al MIX), speso il giusto. Simpatia compresa.

Poi si fa strada verso Ulvik, situato in una punta estrema dell'Hardangerfjord. Un piccolo villaggio sulla rotta delle piccole crociere turistiche su quel ramo del fiordo dell'Hardangerfjorden (mi ricorda i promessi sposi... questo per farvi capire che ho studiato...). Da Ulvik seguiamo una strada che si arrampica sulla collina e che offre una bella vista sul fiordo.

Ed anche il nostro Niels é contento.





La strada porta a Vossevangen, o Voss, centro abitato punto di partenza per diverse attività, soprattutto invernali. Ci sostiamo il tempo di un caffè, di un wi-fi, di una passeggiatina e per fare un po' di spesa, visto che stasera dormiremo in un posto che offre ben poco dal punto di vista logistico.

Dopo un forte temporale, succede un fatto imprevisto a cui non eravamo affatto preparati. Anche questa é la Norvegia. E USCITO IL SOLE ! ... e noi avevamo dimenticato pure dove avevamo messo gli occhiali da sole...

E le cascate prendono un'altra dimensione. Anzi ci si ferma pure a vederle da vicino. 



Tappa obbligata, o quasi, a Gudvangen. Punto d'arrivo per noi al Nærøyfjord, che domani visiteremo in nave perché non c'é altro modo di vederlo in fretta. Ma sembra già straordinario. Il nostro Niels si sente già a casa.




Un tunnel di 11 km ci guida verso Undredal, dove alloggiamo in un piccolo bilocale attrezzato in una casetta al centro del villaggio, molto caratteristico. Meno male che abbiamo fatto la spesa a Voss, altrimenti avremmo dovuto chiedere ospitalità ai giapponesi che alloggiano sullo stesso nostro pianerottolo... 



Il tutto si riassume in qualche casa, un ruscello, un piccolo hotel tuttofare, un campeggio, tanta calma ed una vista sul fiordo che si colora con la luce del tramonto. Sono le 23 e 15, ed anche Niels, il nostro troll, va a dormire.




14 luglio 2016

Niente. Non c'é nulla da fare. Mi convinco sempre di più che la foto dei cataloghi della Norvegia sono ritoccate con photoshop... Non é possibile che il cielo sia così blu sulle foto turistiche quando invece io devo lottare con tempi e diaframmi per evitare quegli ammassi di grigiore nella parte alta delle foto. 

No, non ci credo. Meno male che le casine sono ben colorate, altrimenti passerei in modalità B/N.

Ma almeno non fa freddo, a giudicare da chi ha dormito in tenda proprio sotto il nostro alloggio. 
A proposito, si tratta del Undredal Gjestehus, prenotato su un sito di bed & breakfast anche se il breakfast dobbiamo prepararlo noi, visto che si tratta di appartamenti attrezzati ma senza includere la colazione, ecc.

Inutile puntare la sveglia, tanto la luce filtra attraverso le tende già dalle 5 del mattino. Ma anche prima. Non abbiamo quindi nessun problema a farci trovare pronti per il ferry delle 9:50.

Una cosa strana questa del ferry, che ti scarrozza in giro per i fiordi. Una sorta di "autobus" che viene da Flam e che si ferma ad Undredal solo se qualcuno accende la luce lampeggiante sulla banchina del porto. Sennò il traghetto tira dritto verso Gudvangen. 

La gita andata e ritorno costa circa 50€ a testa. E con questo prezzo hai il diritto di dare da mangiare ai gabbiani che hanno capito tutto e seguono planando per quasi tutta la navigazione.

Undredal, visto dalla nave, appare molto particolare. Mancano i Re Magi per farci un presepe. No, scherzi a parte... la Norvegia é anche questo. Ed é bella così. 


La nave fa una toccata e fuga sul molo, si sale al volo e si parte in navigazione in un ramo del Nærøyfjord che in alcuni punti é largo solo 250 m. 
Vi starete chiedendo chi c'é a bordo oltre noi e Niels... 


Vi dò un indizio...


Un altro indizio...


Ancora uno...


Ma si, dai... l'avete capito. Gli Holly e Benji del selfie... che hanno passato più tempo a nutrire i gabbiani che a godersi il paesaggio. 



Comunque, visto il colore del cielo, forse é meglio nutrire gli uccelli che cercare la foto perfetta. 






Questo é Gudvangen, porticciolo turistico, si gira in 3 minuti... 5 minuti se trovi dei giapponesi davanti a te. E li trovi.


Dopo una sosta di 30 minuti, la nave riparte per il ritorno à Undredal e Flam. Di cielo blu solo speranze. Ma quando il sole ha provato ad aprirsi un varco tra le nuvole, tutti lì a scoprirsi per il caldo...


Dico tutti a scoprirsi... tutti tranne loro... ed al concorso del miglior cappellino di sempre, quello da Guinnes, abbiamo una campionessa. Scusate, ma Borsalino resta un principiante a confronto.


Qui di seguito alcune scommesse perse contro il cielo grigio. Ma non mollo, giuro. Fino alla fine.









Ed infine il ritorno a Undredal, che merita ancora una foto nonostante il grigiore. Sembra quasi finto.



Tornati a terra, dopo una pausa tecnica, si va verso Flam e, più precisamente, verso Stegastein una piattaforma da cui si gode un buon punto di vista sui fiordi. 


Ma la vista migliore, secondo me, la si ha dalla strada che porta verso Stegastein. Da premettere che é una strada con diversi tornanti dove in pochi tratti si riesce a circolare in due sensi di marcia. Per il resto può diventare un Tetris di auto e camper dove spesso bisogna fare marcia indietro per trovare uno slargo che permette di far passare 2 auto. 

Ma la vista merita veramente. 



Niels la raccomanda.


Tornando giù da Stegastein, Flam ci sembra una tappa obbligata. Ne parlano tutti. Anche perché da lì parte la Flamsbana, un treno che si arrampica su una pendenza del 5.5% tra tunnels e diversi punti di vista sui fordi, fino a Myrdal, a oltre 800 m di quota.
Ecco, noi ci abbiamo rinunciato. Mi dispiace ma dopo il panorama visto dalla strada per Stegastein, dopo il Trolltunga di due giorni fa, dopo la crociera turistica di stamattina e dopo aver visto il prezzo per 3 persone andata e ritorno... ci accontentiamo di un giro a Flam.

Flam... arrivati in auto si sbocca sul parcheggio d'imbarco e su 4 casette e 2 negozi... rifacciamo il giro sicuri di non essere al posto giusto, sicuri di aver sbagliato un incrocio. 

Allora mi avvicino con l'auto ad un gruppo di autisti e con il mio "broken english" chiedo dov'é Flam.. Il tipo, sorpreso, mi risponde "Questa é Flam !"... il tutto si riassume a quello che vedete qui sotto... Se non fosse per la nave, il mio condominio in confronto sarebbe una metropoli. 


Non contento chiedo ancora : " ma dove si può mangiare qualcosa di locale ?"... mi risponde "c'é una pizzeria proprio lì di fronte"... 

Mi veniva di buttarlo giù dal Trolltunga. Ma non ne vale la pena. Torniamo alla base. Ci facciamo una cena a base di polpette di Renna, patate e marmellata di frutti rossi. Potrebbe essere l'Ikea ma siamo ancora a Undredal. Domani si va verso Alesund, in due tappe.

Vado a farmi un tramonto, visto che da domani rischio di non vederlo prima di mezzanotte.

15 luglio 2016

Ore 7, il cielo é grigio ma questo si sapeva. Ma oggi il cielo sarebbe stato grigio lo stesso. 
Ci arrivano le notizie della strage di Nizza. Terribile. Questo blog non é il luogo per questo tipo di notizie, ma il nostro pensiero va alle vittime ed alle loro famiglie. 

Allez la France, nous sommes avec vous.

The show must go on... e noi dobbiamo andare avanti col nostro viaggio. Ma tira un'aria strana. 
E poi la strada sembra fatta apposta per pensare...

Dalle viste a perdita d'occhio sui fiordi a dei tunnel interminabili. Ne abbiamo attraversato uno da 25 km, senza nessuna via di fuga. 


Oggi abbiamo circa 250 km da fare, compresi i traghettamenti. Ma con le strade norvegesi ci si può impiegare più di 3 ore e mezza, senza contare le soste. 


La meta é Grodas, piccolo paesino (che dico ancora a fare "piccolo"?), sul lago di Hormindalsvatnet, di cui parlerò dopo perché nel frattempo devo inventarmi qualcosa da dire in merito...

Il paesaggio é sempre colorato dalle tipiche casette norvegesi, dai colori che si ripetono ovunque con una proporzione matematica. Sembra di essere in uno mondo in miniatura... 



Cambiamo zona ma é sempre lo stesso fiordo, il Sognefjorden. Cambiamo zona ma il tempo é sempre lo stesso. Sembra proprio si sia fermato. 
Se Modugno fosse nato qui, più che "Volare" avrebbe cantato "Singin'in the Rain", perché il cielo dipinto di blu avrebbe veramente dovuto dipingerlo lui..


La strada scelta ci porta sotto il ghiacciaio del Bøyabreen, a Fjærland, dove cerchiamo una piccola escursione da fare a piedi ma scopriamo che ci si arriva sotto direttamente in auto. La quota é molto bassa, il ghiacciaio si trova a 5 minuti di strada dal "centro" di Fjærland.

Ah, dimenticavo. Anche oggi é successa una cosa stranissima. No, non é il fatto che sia uscito il sole per 5 minuti. No. E che oggi non abbiamo incontrato un solo giapponese. Vuoi vedere che abbiamo sbagliato itinerario?




Dopo il ghiacciaio e l'ennesimo tunnel, la strada ci porta in quota. Circa 700 m slm, per poi scendere con qualche tornante fino ad Ulvik, sul Nordfjord che costeggiamo fino a qualche km dopo Stryn.


Ancora circa 25 km e sbuchiamo a Grodas. Il nostro hotel, il First Hotel Raftevold, ha una vista imprendibile sul lago, il personale é molto cortese, le camere un po' piccole ma pulite e confortevoli. Non c'é un rumore. 



Posate le valigie in camera andiamo a passeggiare lungo il lago per qualche km, cosi, tanto per aspettare l'ora di cena. L'albergo propone un buffet abbastanza buono. Non manca il salmone "tutti i gusti" ed altri prodotti locali. Manca la renna, ma c'é un pullman di pensionati tedeschi che ostruisce il passaggio verso il dessert. Ma tutto sommato ci va benissimo lo stesso.

Alle 22:30 siamo già a letto, giusto in tempo per il tramonto. Come dicevo, oggi mancava l'ispirazione. #nizza

Domani ci aspetta Alesund.

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