GEIRANGERFJORD, TROLLSTIGEN ED ALESUND_16 e 17 luglio

16 luglio 2016

Anche oggi le previsioni CTRL+C / CTRL+V non hanno sbagliato. 

Fare il meteorologo in Norvegia non dev'essere difficile. Basta prendre tutti i simboletti, mischiarli con dell'abbondante colla vinilica e avrete fatto le previsioni del giorno. 

Ci affidiamo a Niels, sperando, non dico nel sole, ma che almeno non piova a dirotto...


Dopo la colazione, lasciamo l'hotel che piove già, per dirigerci verso il Geirangerfjoird,  uno dei più bei fiordi e che fa anche parte del patrimonio dell'UNESCO. 

Per vederlo, ci imbarchiamo su un ferry che da  Hellesylt ci porterà fino a Geiranger, auto compresa, in un'ora circa di navigazione.

Continua a piovere, quindi, Unesco o no, fatto sta che per il momento la vista che abbiamo dal ponte del Bolsøy non é granché. E mi sa che sarà meglio nutrire i gabbiani, se il comandante ce lo permette.



C'é una visibilità che il Titanic sarebbe rimasto in porto. 
Ma a bordo c'é chi é pronto a tutto pur di godersi lo spettacolo. Da precisare che ci saranno si e no 14 gradi. E piove sempre di più... e della bellezza del fiordo non posso dirvi altro... per tutto il resto c'é wikipedia..





Sotto la pioggia battente, riesco a malapena a prendere una foto della cascata delle "Sette sorelle". Giusto per dire che sono passato di qua... 




Sbarchiamo in perfetto orario e, come succede spesso, la pioggia si calma. Anzi, prendendo la strada per Ørnesvingen, punto di vista panoramico su Geiranger, esce pure il sole. Tra un banco di nebbia e l'altro si intravede anche uno scorcio di cielo blu, dipinto di blu. Ma di volare non se ne parla proprio.

Nello spazio di cinque minuti ripiove, esce il sole, si ricopre, arriva un pullman di pensionate tedesche, si alza la nebbia, riesce il sole, si ricopre e ce ne andiamo.



   





Nonostante il tempo, al cui ormai ci siamo abituati, ed i 14 gradi scarsi, questo paese continua a farsi amare. E poi, se ci fosse sempre il sole, i paesaggi finirebbero per diventare monotoni. 
Invece così in 5 minuti vedi lo stesso posto in 20 modi diversi. Clicco mi piace e condivido.


Altro traghetto, ma questa volta solo per una corta traversata di 10 minuti, tra Eidsal e Valldalen, su un'altro ramo del Storfjorden, di cui fa anche parte il Geirangerfjord. 

Piccola sosta à Valldalen dove é impossibile di trovare qualcosa di potabile da mangiare. Eppure c'é chi mangia comodamente seduto all'aperto nonostante la pioggia che va e viene e una temperatura di soli 18°. Dimenticavo, per loro questa é l'estate... 


Poi si imbocca la 63, direzione Trollstigen, la cui traduzione letterale é "la scala dei Trolls".  Da non perdere assolutamente. Ed questo tempo variabile secondo me gli aggiunge una nota mitologica che rende tutto ancora più spettacolare. Le casette con il tetto in erba completano l'opera. 

Il nostro Niels si sente a casa... siamo nella Norvegia profonda. Quella per cui siamo venuti. E non finisce qui.








Verde e cascate ovunque. Ed una strada che effettivamente sembra una scala. 750 m di dislivello accompagnati da roccia e cascate. Impressionante. C'é chi la fa in bici (fa parte del Trollveggen triathlon, in caso ci fossero degli sportivi agguerriti tra i lettori...) e c'é chi se la fa in selphie.

Resta il fatto che fa parte delle strade più pericolose al mondo. 




E loro cominciavano a mancarmi... non li vedevo da un bel po'... sono contento di sapere che stanno bene ed in piena forma.


La piattaforma del Trollstigen completa questa giornata in cui non ci resta da fare la strada che ci separa da Alesund



Arriviamo ad Alesund dopo circa un'ora di strada una volta percorsa la scala dei Trolls. Alloggiamo al First Atlantic Hotel, a due passi dal centro e dalla zona pedonale. 

Temperatura che sembra un classico inverno siciliano. Cena al "Bocca", proprio di fronte all'hotel, dove il "bacalao" merita lode. Prezzo nella norma. 

Poi a nanna. La giornata é stata intensa. Lasciamo il posto ai Trolls

17 juillet 2016

Alesund appare deserta in questa domenica d'ottobre... Cosa ? Luglio ? Come luglio ? ma se ci sono 16 gradi ? 
Si, come già detto, non si viene in Norvegia per trovare sole e caldo. Ma almeno stamattina non piove, per adesso. 

Dicevo... Alesund é deserta. Solo qualche negozio di souvenir aperto per i turisti come noi e per i gruppi sbarcati dalle navi da crociera. Alcune strade sono così deserte che si potrebbe improvvisare una partita di calcetto, come quando ero bambino e che il traffico era solo un'eccezione.


Il centro si snoda in due parti, separate da un canale, ma unite da un piccolo ponte. La distanza fra le due parti é talmente minima che non ci si accorge quasi di passare da una all'altra. La città é costruita, in parte, in perfetto stile Liberty, soprattutto nelle vie del centro. 







Per adesso non piove, ed a tratti esce anche il sole. Questo ci permette di fare un giro per le vie del centro e dei principali punti d'interesse. Peccato che manchi un po' d'animazione.
Cosa straordinaria, abbiamo anche avuto la possibilità di usare gli occhiali da sole ! Vista la rarità della cosa, meritava che ve lo dicessi.






Ma per ammirare la bellezza di questa città, c'é un modo migliore. Bisogna arrampicarsi sul Fjellstua, da dove Alesund appare come dentro una cartolina.

Arrampicarsi é quasi la parola giusta, perché si trova in cima ad oltre 400 scalini da fare senza grandi difficoltà.
Volendo ci si arriva anche in macchina, ma dopo il Trolltunga sarebbe stata un'offesa...


Anche qui la variabilità del tempo permette di apprezzare lo stesso punto di vista sotto diverse sfumature. Una sorta di "Fifty shades of grey" condita alla norvegese, con l'aggiunta di un pizzico di "Blu dipinto di blu". 

Potrei proporvene 50 e sarebbero tutte diverse. Mi limito a 8, di cui una con vista sul retro. Tanto, invertendo l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia.











C'é stato addirittura un momento in cui, guardando da sinistra a destra tutto l'orizzonte, c'erano quasi tutti i fenomeni meteorologici. Sole, vento, nuvole, nebbia e pioggia. Mancava solo la neve per farmi contento.

La pioggia ci ospita mentre facciamo le scale in discesa. Ci tocca cambiare tenuta ed indossare un giubbotto impermeabile. Ormai siamo così allenati a farlo che siamo più rapidi di un pit stop della Ferrari.

Ci ritroviamo in albergo aspettando che il tempo cambi. Di solito cambia in fretta... quindi c'é speranza. Fino al tramonto. Cioè alle 11 di sera.

Infatti smette definitivamente di piovere nel pomeriggio. Ed usciamo come delle lumache nelle strade ancora umide. Il cielo comunque resta coperto con le sue ormai perenni 50 sfumature di grigio.

I riflessi dei palazzi nel porticciolo turistico, cioè nel canale che separa le due parti di Alesund, diventano, la mia sola attività fotografica della serata. 






Qui ad Alesund, ed in Norvegia in generale, é difficile trovare un ristorante che serve da mangiare dopo le 9 di sera. Quindi, alle 19:30 scegliamo il Lyspunktet, ben quotato da Tripadvisor, che propone una cucina abbastanza curata a prezzi corretti. La zuppa di pesce (che serve anche a scaldare) é molto buona. Ma abbiamo l'impressione che tutto meriterebbe un test. 

Cosa curiosa, nei ristoranti, in genere, si va a prendere il menu, si ordina alla cassa, si paga in anticipo, ci si prende le posate e ci si serve da bere. Loro ti servono solo da mangiare. 

Paese che vai...

Dopo cena, visto il cielo, mi sa il tramonto lo cerco su Google. Meglio andare a preparare la prossima tappa. Domani ci aspettano 350 km che su queste strade possono voler dire fino a 7 ore di viaggio.

Arrivederci.





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