TYSSEDAL & TROLLTUNGA_11-12 luglio

11 luglio 2016

Ieri ed oggi si assomigliano come 2 gocce d'acqua. D'acqua piovana... e adesso capisco meglio il senso del cartello tenuto in mano tutto il giorno dalla ragazza della foto qui sotto... Invitava tutti a pentirsi ed a seguire la via di Gesù... Vuoi vedere che annuncia il prossimo diluvio universale ?


Lasciamo il nostro Scandic Byparken, hotel dalle camere piccole ma ben piazzato, ed andiamo a ritirare l'Arca, pardon, l'auto a noleggio prenotata alla Budget.

Lasciamo Bergen e le sue casine che mi ricordano quelle costruite su Largo Augusto quando si giocava a Monopoli e che non stavano mai diritte, e ci dirigiamo verso Odda con destinazione finale Tyssedal dove abbiamo preso un alloggio al Trolltunga Guesthouse

Lungo il percorso abbiamo costeggiato l'Hardangerfjord, uno dei più grandi di Norvegia. Peccato che sotto la pioggia perda buona parte della sua bellezza. Ciò nonostante, il paesaggio ci obbliga a fare qualche sosta... tra fiordi, laghi e casine che sembrano fatte col Lego sparse qua e là ci siamo fatti quasi 300 km sotto una pioggia altalenante ma mai intensa. 

Dicevo, da Bergen fino a Tørvikbygd, (la prossima volta che gioco a "nomi, cose e città", quando esce la T vinco sicuro) in circa 2 ore e mezza, soste comprese. Poi un traghetto fino a Jondal, che non entra sicuramente nella categoria "città", per attraversare l'Hardangerfjord in meno di 20 minuti.

Purtroppo, come vi dicevo, con questo cielo grigio e piovoso, non valeva neanche la pena di scattare qualche foto... ma qualcuna dovevo pur farla, sennò che vi racconto ?


Per consolarci abbiamo raccolto delle fragole di bosco e qualche lampone... 




Dopo la traghettata abbiamo pranzato nell'unico hotel di Jondal (e chiamarlo hotel é un'offesa anche per gli hotel costruiti su Vicolo Stretto) ed abbiamo scelto di fare la strada più lunga per Odda, ovvero quella che costeggia il fiordo passando da Utne. Una strada a doppio senso ma che a tratti sembra quasi una ciclabile bordata di ciliegi. E le ciliegie sono anche buone. Abbiamo incontrato una piccola norvegese che seduta sotto una pioggerellina insistente vendeva dei cestini di ciliegie (4€ per circa 300g dal produttore al consumatore) ed non ho resistito a fare come al McDrive e ripartire sputando noccioli dal finestrino.

Si arriva ad Odda, dove sembra che già alle 6 del pomeriggio ci sia il coprifuoco visto che siamo in 5 a girare in centro ed a finire nell'unico bar aperto fino a tardi, cioè le 11 di sera.



Ma non vogliamo fare tardi. Domani, se il cielo sarà clemente, tenteremo "l'ascensione" del Trolltunga, quindi doppiamo preparare viveri, acqua e l'abbigliamento necessario.  Non contiamo sul sole ma siamo venuti qui apposta.

Buonanotte.

12 luglio 2016

Sveglia alle 5, zaini pronti e qualche scorcio di cielo blu, che da queste parti comincio a credere che sia una rarità... colazione e partenza alle 6 in punto... 

Il Trolltunga ci aspetta... e ci aspetterà un bel po' perché per arrivarci ci vorranno 4 ore buone di cammino.

Da Tyssedal, dove alloggiamo, seguiamo la strada in salita per una decina di minuti. La nebbia va e viene e la speranza che il cielo si apra comincia a passare. Comunque la luce del mattino mista alla nebbia crea delle immagini molto suggestive... già per quello ne valeva la pena, per il resto c'é Mastercard..


Posteggiamo l'auto che sono appena le 6 e 15... ma non siamo i primi. 
Nonostante l'ora mattiniera, una coppia di giapponesi é già pronta per l'avventura. Sono sicuro che anche Armstrong, quando é arrivato sulla luna, ne ha trovati due in posa per le foto. Sembra strano, ma niente cappellini fucsia oggi... 
Ma parliamo del parcheggio... molto ben indicato... e ci credo, ad oltre 20€ ad auto, mi sembra normale che te lo facciano trovare subito. Meno male che c'é Mastercard..


Quindi non ci resta che "farci" questi 11 km per raggiungere il Trolltunga, che significa letteralmente "lingua di Troll".
E se il troll c'é andato a piedi fino a lassù, ci credo che all'arrivo avesse la lingua di fuori... 

Ma andiamo per ordine. Negli 11 km ci sono solo 900 m di dislivello, ma sono tutti o quasi nei primi 4 km, in due strappi abbastanza impegnativi. Soprattutto il primo km che resta il più duro con circa 300 m di dislivello. E sarà ancora peggio al ritorno quando si dovrà fare in discesa. 

Sale la nebbia e si mette anche a piovere, ma ormai siamo come i norvegesi... la pioggia non la sentiamo più. E poi siamo attrezzati... zaini, pantaloni e giacca, tutto impermeabile... Con scorte d'acqua, anche se si può bere quella che scorre ovunque intorno, e roba da mangiare perché ci vuole un po' d'energia per arrivare in fondo.


Resta che dopo appena 50 metri, il fango e le scarpe hanno già stretto amicizia. Ed al fango bisognerà abituarsi. 
Il sentiero é molto ben indicato, delle "T" rosse tracciano tutto il percorso che nei punti più fangosi é anche attrezzato con passerelle di legno e corde... Ogni km c'é un cartello che indica quanto manca all'arrivo. Come una sorta di Via Crucis Scandinava. Per andar su si fanno delle scalinate in pietra, si attraversano ruscelli e piccole cascate, si cammina sulla roccia, sui sassi e sull'erba... ma soprattutto (ed insisto) sul fango. 
Ma comunque molto meglio che non ci sia il sole a picchiare per 10 ore di cammino... Basta che non piova. Ed infatti smette di piovere già quando siamo al 2° km. Cioè dopo 1h di cammino, per farvi immaginare la pendenza di questa parte di percorso. 




Ci possiamo ritenere fortunati perché non pioverà più per tutto il giorno. Ma sarà nuvoloso, con la nebbia che ogni tanto passa a farci compagnia ed con una temperatura ideale per la marcia.
Il percorso é duro ma non ci si annoia mai. C'é sempre qualcosa da vedere, laghetti, cascate e strapiombi... e poi bisogna sempre stare attenti a dove si mettono i piedi visto che a volte si rischia di scivolare o di finire in acqua...





E dopo "sole" 4 ore e 40 minuti, ma si farebbe anche in 3 ore e trenta se tutto fosse asciutto, siamo arrivati alla lingua del Troll... 
Lo spettacolo é unico, 700 m di vuoto sotto la lingua, e diversi altri punti a picco sul nulla... sembrerebbe un posto deserto... di calma assoluta...


Dicevo, sembrerebbe un posto deserto e calmo, ma in realtà si fa la coda per farsi una foto in bilico sul Trolltunga... 


Come noi, la gente arriva da tutte le parti del mondo e come noi fa tutta questa strada per una foto... ma ne vale la pena... Oggi bisogna anche cercare di trovare un buon momento tra la nebbia che viene e va....
Fatto ! Ancora una linea da barrare nella lista delle 999 cose da fare prima di morire. Cercando di non morire proprio qui però...



Ed i posti mozzafiato non mancano... e basta allontanarsi dal Trolltunga che la pace e tranquillità ritornano... per il sole non ci sono speranze. Ma va bene così... altrimenti non sarebbe la Norvegia.


E dopo aver abbondantemente fotografato, é ora di tornare indietro... quindi gli 11 km di cui l'ultimo sarà interminable... da non sapere dove mettere i piedi, con ancora più fango che all'andata... ma ormai é fatta... siamo contenti e fortunati perché il tempo, tutto sommato, é stato clemente. Non oso immaginare se avesse piovuto tutto il giorno...






Abbiamo ritrovato il parcheggio. Non ci resta che togliere le scarpe (finalmente), e farci una bella doccia. Un thé caldo e poi tutti a nanna... per oggi abbiamo dato... 

La scarpinata valeva le pena, fattibile per tutti a condizione di avere un po' di allenamento. C'é chi si accampa per la notte a metà strada ma il peso dello zaino non é lo stesso di chi fa l'andata ed il ritorno in giornata... 


Domani fiordi, in auto però... 

Buonanotte.



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