Bom Dia !
Eccoci arrivati in questa bella regione portoghese che conta oltre 200 km di costiera atlantica rinomata per le sue lunghissime spiagge intercalate da scogliere a picco sul mare, grotte marine e mille insenature.
La crisi sanitaria sembra aver lasciato un segno importante sulle cittadine dell'Algarve. Molti commerci sono ancora chiusi e la "movida" stenta a ripartire considerando che, di solito, le zone principali si animano grazie ai turisti multinazionali ed anche grazie ai proprietari di residenze secondarie.
Ed è questo il neo della situazione... la regione si basa sul turismo e sulle residenze secondarie, molte residenze secondarie... quindi, vista la crisi sanitaria, in alcune zone manca almeno il 60% della popolazione residente.
Consideriamo la parte piena del bicchiere, almeno non c'è folla e si circola, parcheggia, passeggia, mangia e beve tranquillamente.
Resta la cortesia, l'ospitalità, l'accessibilità (e non solo in termini di costi) e la bellezza di tutta la costa, soprattutto quella ad ovest di Lagos.
Allora, cosa fare di bello in una settimana di mezza estate, (mezza estate questa volta non vuol dire "in mezzo all'estate" ma proprio metà estate e metà primavera con temperature che non superano i 26 gradi al meglio del bel tempo nonostante un sole che rischia di ustionarvi in meno di 2 ore), oltre a nutrirsi di Bacalhau, Sardinhas, Cataplana e Pasteis de Nata ?
Andiamo in ordine sparso :
Le "spiagge"
Che siano nascoste ed inaccessibili, incastonate fra scogliere rossicce oppure lunghissime e lisciate dalle maree, vi sembrerà di vivere in uno di quei desktops wallpapers che rendono la vita d'ufficio più sopportabile.
Le più spettacolari, dal mio punto di vista, sono quelle situate tra Portimao e Sagres, con una preferenza per la zona intorno a Lagos.
Se preferite la vista libera a 180 gradi, ed oltre, quelle situate tra Tavira ed Albufeira.
L'importante é cambiare spesso punto di vista, senza esitare ad utilizzate tutti i mezzi possibili (aerei, terrestri e marini), per scoprire angoli di paradiso ed grotte naturali. Senza dimenticare che la marea, oltre alla luce, ne cambia la forma senza sosta.
La frase "un'immagine vale più di mille parole" si rivela molto adeguata in questo contesto. L'accessibilità varia in funzione dell'intensità del paradiso che si cerca ma basta poco per rimanere ammirativi davanti all'oceano.
Dalla Grotta di Benagil, alla Praia de Dona Ana, passando da Cabo Sagres, dalla Ponta da Piedade, dalla Praia do Camilo, Da Rocha, Do Alemao, Da Marinha, Do Evaristo fino a quelle più "piatte" come la Praia do Barril o quella Da Fuseta, ne avrete per le vostre tasche e per tutti i gusti.
C'è anche un Cimitero delle Ancore e pure un'alcova per nudisti.
Ma è solo una questione di gusti.
Ovviamente, c'è l'imbarazzo della scelta e, oltre gli imponderabili, ci vorrebbe un mese, senza sosta, per vederle tutte.
PS 1 : Vi ricordo che l'acqua dell'atlantico rischia di essere abbastanza fresca, a seconda del periodo, ma non inaccessibile.
PS 2 : Le immagini dall'alto sono riprese con un drone, previa autorizzazione di volo dovutamente richiesta ed ottenuta presso l'Autoridade Aeronáutica Nacional.
Le "città"
Se state a leggere certe guide turistiche, perderete tempo a cercare punti d'interesse poco degni di nota.
Ed in più, come ho detto prima, si circola come degli zombie per delle viuzze deserte.
Portimao ed Albufeira non meritano, insieme, più di una giornata. Forse anche mezza se camminate velocemente.
La prima si riassume a tre/quattro punti d'interesse. La Marina, il Palazzo della "Giunta comunale", la Cattedrale (che ho trovato semi-offuscata da un cantiere vicino) e le viuzze del centro.
In quest'ultime tirava un aria desolata, soprattutto la mattina, con diversi negozi chiusi sotto l'effetto della crisi sanitaria e qualche palazzo in avanzato stato di putrefazione.
Abbiamo rapidamente optato per un caffè con un Pastéis de Nata per conservare un ricordo positivo di Portimao e ci siamo risparmiati la visita del museo della pesca e della conservazione del pesce. In un'ora la pratica è archiviata.
La seconda,
Albufeira, si riassume ad un antico villaggio di pescatori che si è trasformato in zona balneare le cui viuzze si animano di vita notturna.
È stata la prima fermata non appena sbarcati dall'aereo. Arrivati al mattino presto, ci è sembrata una città fantasma.
La cosa positiva è che almeno siamo riusciti a trovare un bar/panificio "autentico", colorato da clienti locali ed in cui ci è toccato esprimerci a gesti.
Il centro storico è pavimentato a mosaico e basta immaginarlo di sera in alta stagione per sentire il rumore della folla a coprire quello del mare aperto.
La spiaggia vale la pena per chi ama la sabbia battuta come una pista da sci di coppa del mondo. Non è Rimini ma gli ombrelloni sono allineati uguali.
Decidiamo di non tornarci neanche la sera, evitando così di vedere uno spettacolo affollato di mercatini di souvenir tenuti da pachistani.
Se cercate la "movida" casinista, questa è the best place in Algarve.
Sicuramente degna di nota è Silves, più o meno a metà strada tra Faro e Lagos.
Ci siamo andati perché cercavamo un'alternativa alla spiaggia in una mattinata uggiosa ed è stata une buona sorpresa. Oddio, non è che ci sono tantissimi punti d'interesse, ma almeno ha conservato la sua autenticità visto che si trova un pò nell'entroterra.
Difficile perdersi nelle viuzze un pò a saliscendi che vi porteranno al Castello ed alla Cattedrale per poi finire alla Marisqueira Rui dove vi potete sbizzarrire con la scelta di piatti locali.
E sulla strada del ritorno verso Lagos, i numerosi nidi di cicogne alle quali non ho visto portare nessun bimbo... peccato, non mi resta che Babbo Natale come mito 😅

L'opposto di Albufeira è Lagos, nel senso che se la prima è casinista, la seconda è più adatta a chi cerca un po' più di tranquillità.
Noi siamo arrivati nel giorno della partita Portogallo-Germania dell'Euro 2020... quella in cui il CR7 & Co hanno perso per 4 sardine a 2.
Grazie a questo, covid permettendo, c'era un po' di vita per le vie ricoperte ci ciottoli che caratterizzano il centro.
Altrimenti, cosa vedere ? La Marina, ovviamente deserta per l'occasione, le qualche chiese barocche ma non troppo, le mura fortificate, le viuzze del centro e le spiagge circondate da promontori, che sono tra le migliori, se non le migliori, dell'Algarve (e meritano un paragrafo a parte)
Se vi interessa, rimane anche il primo Mercato degli schiavi che, fortunatamente non ha più nulla da vendere.
Lagos è un ottimo punto di partenza per gironzolare verso Segres, Silves e Burgau. A voi la scelta.
Vista la crisi sanitaria e la poca gente in circolazione non so dirvi se Olhão, che dista circa 10 km da Faro, sia vivace oppure calma come l'abbiamo vista nei quattro giorni che abbiamo trascorso alloggiando proprio davanti alla Marina. In più, disponendo di una camera con balcone vista mare, non ci abbiamo messo molto per vedere uno dei migliori spettacoli che propone la città.
Ovvero l'alternanza tra alta e bassa marea che cambia l'orizzonte, dal verde opaco al blu intenso.
Nonostante il fatto che anche Olhão girasse col motore al minimo a causa del Covid, con bar e ristoranti mezzi vuoti (o mezzi pieni), con molti negozi chiusi e con poca vita per strada, si é capito subito che anche qui la gente del posto sprizza accoglienza da tutti i pori, anche sotto le mascherine.
Oltre ad essere un buon punto di partenza per le diverse spiagge dell'Algarve ovest, Olhão ha un bel lungomare che culmina col Mercato del pesce (e non solo) colorato da diversi locali dove sedersi a mangiare o bere qualcosa.
Anche qui, le viuzze lastricate fanno parte della scena caratteristica come i localini autentici che ci siamo trovati per cena.
A volte non bisogna fidarsi dell'apparenza ma seguire "l'odore" ed ascoltare il "vocìo" della frequentazione locale.
Ci siamo fidati del calore autentico e dei pochi tavoli del Frango da Cidade (leggete Pollo di Città) per scoprire qualche sapore rustico della tradizione d'Algarve ed anche dell'accoglienza familiare unita ad una cucina semplice ma più "larga" del Adega do Levante (leggete Cantina del Levante) in cui la serata a tema con tanto di concerto "Fado" ci ha permesso di confermare che c'era vita oltre il Covid.

Vale la pena di soffermarsi a Tavira, che dal punto di vista "mortorio" subisce la stessa legge Covid che le altre Cidades. Per ragioni puramente organizzative, abbiamo dovuto archiviare la pratica in poco più di un'ora, essendo in "viaggio" verso la Praia do Barril
Sicuramente Tavira meriterebbe molto di più che due passi in centro.
Idem per Faro che, nonostante la vicinanza con l'aeroporto e il rumore sopportabile dei reattori, si mostra rapidamente molto carina e caratteristica con le ormai note strade e piazze lastricate con gli alberi di arance a fare da cornice insieme ai sorprendenti nidi di cicogne.
Il fatto di aver trascorso 8 giorni in Algarve in un periodo pandemico, ci ha permesso di visitare luoghi normalmente affollatissimi senza stress o altre difficoltà (come trovare posteggio, un tavolo per mangiare oppure un ombrellone con le sdraio). Certo, le città erano senza anima, orbe di vita commerciale e di calore "locale".
Forse sarebbe il caso di tornarci fra qualche anno, sperando di poter scoprire il sorriso ospitale dei portoghesi senza doverlo immaginare dietro una mascherina chirurgica.
In ogni caso, l'Algarve merita che ci si attardi a respirare l'aria dell'oceano, a scoprire le sue tradizioni e la sua storia.
Obrigado e boa sorte !
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Commenti
Ne serait ce qu'entre Lagos et Sagres, il y a tant encore à découvrir.
Tavira vous n'avez pas visité la ville et alentours, vous avez manqué RIA Formosa et j'en passe.
La région de Monchique vaut le détour aussi.
Enfin, l'Algarve mon ami, il vous attend de revenir et l'Alentejo, je te le suggère absolument... ça a été un plaisir de vous revoir.
Merci pour ton blog, toujours plaisant à lire 🙂
A presto