Palermo, voci, colori ed odori
Una toccata e fuga. Un breve passaggio per le vie del centro e poi un giro per le viuzze dei mercati.
Cercavamo proprio questo. Cercavamo la Palermo "fuori", quella fatta di bancarelle, di "pane ca meusa", di panelle e sfincioni.
Fatta di viuzze, di muri colorati dal tempo e dall'incuria, di vespe cariche di borse della spesa, di budella appese offerte alle mosche, di partite a carte improvvisate, di fumo d'arrosto e di barocco sparso.
Un giro veloce, fatto di foto rubate, senza farsi vedere, senza prendere il tempo di inquadrare quei volti tirati da una vita di stenti. E sempre facendo attenzione a dove mettere i piedi...
Bella. Anche di più. Con i mercati di Ballarò, del Capo e della Ucciria. Con la sua Cattedrale, i 4 Canti, la piazza della Vergogna e tanto altro.
Bella, senza bisogno di commenti.
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