Ultime curve tra PIla e La Thuile...

Oltre i 1800 m la neve tiene ancora in quest'inizio di aprile... l'occasione per chiudere la stagione a spasso su qualcuna tra le piste più ripide dei dintorni e forse anche d'Italia.

Prima su tutte la "Franco Berthod" di La Thuile, più conosciuta come "la 3". Con una pendenza del 73%, che la foto non rende assolutamente perché uno dei "muri" é appena dietro la gobba,  vi farà sembrare molto più facili la maggior parte delle piste nere che vedrete in seguito. Soprattutto se vi capita un fondo gelato tendente al verde chiaro... 

Mi sono reso conto troppo tardi che La Thuile é un ottimo comprensorio (basta che non ci sia vento), collegato (vento permettendo) con il comprensorio della Rosière, in Francia, e servito da impianti di buon livello.

So già che la prossima stagione meriterà qualche visita in più dandomi modo di condividere più argomenti anche se solo un giro sulla "3" vale già largamente lo skipass.



La vista sul ghiacciaio del Rutor completa l'opera e distrarrà il vostro sguardo scendendo dalla Chaz Dura prima di "ficcarvi" sulla "3" 


Prometto di approfondire l'argomento "La Thuile" quanto prima possibile, ma passiamo a Pila....

Conosco molto meglio Pila, Ski on the Sky, come dicono lì... forse un po' penalizzata da impianti da rivedere e dalle conseguenti code del WE. Il vantaggio é che in pista, per queste ragioni, si spazia meglio lasciando libero sfogo a lamine e solette. 

Poi bisogna dire che la preparazione delle piste é una delle migliori che si possano sperare se non la migliore in assoluto. Complimenti quindi ai "gattisti"

Ma andiamo per ordine : dall'alto dei 2700 e passa metri in cui culmina la stazione si ha il privilegio di avere una vista su 4 "over 4000m", dal massiccio del Monte Bianco al Cervino passando per il Monte Rosa ed il Grand Combin. Questo mentre, dal lato opposto, ci si trova faccia a faccia con il ghiacciaio della Grivola ed il Grand Paradiso a far da contorno. 




Dall'ovovia che, comodamente, in 17 minuti vi spara da Aosta fino a quota 1800m di Pila, la seggiovia dello Chamolé vi porta al punto di partenza con vista sulla parte da me preferita in termini di pendenze, difficoltà ma anche fuori-pista da praticare con la massima prudenza se non volete lasciarci la pelle sotto una valanga.


L'esposizione a nord ed un fondo a prevalenza erbosa fa che le piste tengono in perfetto stato anche a fine stagione (le foto sono state fatte il 3 aprile) 


Ma parliamo di piste... e visto che l'argomento citato in partenza era la pendenza adrenalinica, sorvolo, si fa per dire, la Renato Rosa e la Gorraz, la Bellevue, per passare a quella che, visibile già dal centro del villaggio di Pila, metterà a dura prova le vostre lamine e forse anche le gambe.

La Resselin, per gli amici la "diretta", con quasi 70% di pendenza in alcuni tratti, é molto regolare al tal punto che se vi capita di cadere in cima.... non vi resta che pazientare scivolando per tutta la pista sperando di arrivare in fondo interi. 


Lungo la seggiovia del Couis 2, che vi porterà (tra l'altro) alla partenza della Resselin, la vista sulle altre piste, sul Cervino, la Becca di nona e l'Emilius vi serviranno da passatempo.


Ma la diretta non é tutto. Nella vallata servita dalla seggiovia del Couis 1, se cercate altri 70% di pendenza li trovate senza sforzo. Meglio se in fuori-pista, condizioni e precauzioni permettendo.

Altrimenti anche il "fresato" non scherza. Certo, dopo la 3 della Thuile, vi sembrerà un gioco da ragazzi... ma da non sottovalutare.

Dalla seggiovia passando dalla stradina o dal fuori pista a fianco dei piloni della seggiovia si arriva alla Tza Creuisa, che si presenta con un tratto senza infamia e senza lodo per poi finire dritta come la foto qui sotto lo illustra anche se "schiaccia" un po'.


La vista sul Grand Combin e sul Cervino passano quasi in secondo piano... tanto sarete impegnati a guardar giù...


Al giro seguente, passaggio obbligato sul tapis roulant per scalare quella trentina di metri di dislivello che permette di scollinare verso la Platta de Grévon... 


Dicevo, Platta de Grévon... che poi di "platta" non ha quasi nulla a giudicare dalla foto qui sotto. Non lasciatevi ingannare dal nome... un bel 70% all'inizio lo trovate anche qui. 
Quindi lamine a posto, gambe calde... e giù tranquilli.


Ed in caso di neve fresca, se ve la sentite di "uscire" fuori dal tracciato... prendete le precauzioni necessarie e niente furberie... qui qualcuno ogni tanto ci lascia le pelle.

Buon divertimento

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