Bali (Ubud) 2015
Day 4 > DA SINGAPORE A BALI
Ed una volta attrezzati nessuno ci ferma più...
Dimenticavo, ancora oggi niente zanzare... nemmeno nelle risaie... io avevo comunque con me "l'anti brumm forte"... così tanto per giocarla da turista...
Incontro ravvicinato con Batman... questo pipistrello peserà almeno 2 kg..
Il volo KLM decolla in perfetto orario da Singapore per queste 2 ore e 30 di volo che ci separano da Bali, completamente sconosciuta per noi.
Siamo oltre 350 a bordo, servizio olandese, speaker misto tra indonesiano, inglonesiano e francesiano... abbiamo solo capito che bisognava restare con le cinture allacciate perché abbiamo attraversato diverse zone di turbolenze. Ma niente di cui preoccuparsi.
All'arrivo, puntuale, scopriamo un aeroporto, quello di Denpasar, austero, con grandi spazi vuoti e le file di attesa per il visto... serietà assoluta ed un attimo di angoscia quando ci siamo trovati separati in tre sportelli differenti a non aver risposta per le stesse domande... ovvero "Boarding pass?"...ovviamente lasciato con accuratezza sull'aereo... "Flight number?"... e chi se lo ricorda ?
Comunque, alla fine l'addetto si rivela pure simpatico quando gli chiedo di attendere per cercare nei documenti e con un gran sorriso a 32 denti mi dice di fare con calma... trovo tutto, mi ringrazia, ma io di più, ci buttano un timbro sul passaporto (nessun visto da pagare...) e via.... verso un altro controllo... Modulo da compilare in fretta e via... verso un'altro controllo.... bagagli passati ai RX e questa volta é fatta...
Finalmente ci possiamo tuffare nella bolgia di tassisti che aspettano i turisti come noi che non se la sentono di guidare "contromano" in un traffico di motorini con famiglie intere a bordo senza l'ombra di un casco.
Qui alle 8 di sera fa già buio pesto, la temperatura é accettabile... spero solo che il nostro autista ci aspetti veramente come promesso.
Non vi dico il sollievo quando vedo il mio nome scritto su un cartello ed una faccia sorridente e cortese. Ci dà il cordiale benvenuto Rama, che avrà si e no 25 anni ma che si rivela un conducente molto prudente durante l'ora di viaggio... anche fin troppo prudente, ma va bene.
Uscendo dall'aeroporto siamo gradevolmente sorpresi dalla qualità delle strade e la pulizia. Ho visto di molto peggio in Italia... ma lasciamo perdere.
Un'ora scarsa di strada, a tratti stretta e sinuosa, ornata di "altarini" per le offerte induiste, e Rama ci porta in un villaggetto in mezzo alle risaie, Penestanan, frazione di Ubud, capitale artistica bordata da risaie, dove ci aspetta Midey (spero si scriva così), l'addetto che ci darà le chiavi di "casa", che si carica 2 valige su un motorino e ci fa strada per un viottolo buio tra campi e casupole.
Onestamente non sappiamo cosa pensare... fino a quando si ferma davanti ad un portone in legno, appena illuminato che non si vede la serratura... Ma poi ogni dubbio svanisce... "Villa Amara", trovata su www.airbnb.com, che di giorno dovrebbe dare qualcosa del genere (ma che anche di notte sembra avere tutto il suo "charme")...
Prendiamo possesso delle 2 camere, dei due bagni, del salone, della cucina... per il giardino e la piscina aspetteremo domani... sperando che le zanzare non si invitino alla festa (abbiamo un'ottima crema per la notte e uno spray forte).
Ma sinceramente non credo che le zanzare siano un problema (domani se ne parla), come non sarà un problema la ranocchia che si é invitata in salone ricordandoci che siamo in mezzo alle risaie. Risaie che spero scoprire gradevolmente nei prossimi giorni.
Quindi buonanotte...
Day 5 > BALI (UBUD)
Il silenzio ci sveglia alle 8 ora locale. Oggi qui é giorno di festa (vi dirò dopo cosa), quindi il personale di "casa" non lavora e ci troviamo soli in questo piccolo paradiso da cui vi scrivo...
Però il capo dello staff é venuta a trovarci, con un sorriso a 64 denti, per le preghiere e le offerte agli Dei... cosa su cui devo documentarmi meglio... la casa adesso profuma di incenso...
Scrivo solo qualche riga dopo aver fatto un tuffo mattutino in piscina e una colazione leggera con frutta fresca e Coconut water...
Dicevo... oggi qui é il Galungan day, una festa importante del calendario balinese che ha luogo tutti i 210 giorni. Si celebra la creazione del mondo, la vittoria della virtù (Dharma) sul demonio (Adharma). I balinesi credono che gli dei e gli antenati scendano verso i templi.
Allora tutto, o quasi, si ferma... Ogni posto é buono per mettere un'offerta (frutti, riso, fiori...), i templi ovviamente, ma anche per strada, davanti e dentro le case, sulle auto, ecc.... difficile camminare senza rischiare di calpestarne una... l'odore d'incenso é dappertutto...
I balinesi indossano quelli che credo siano degli abiti tradizionali, il "sarong" é d'obbligo, soprattutto per accedere ai templi. E visto che loro credono alla reincarnazione, nessun problema a girare con tutta la famiglia sul motorino. Ovviamente senza casco, al massimo con una mascherina tipo "epidemia generalizzata", con la moglie seduta dietro di traverso, il più piccolo davanti in piedi in mezzo alle gambe e, in caso ci fosse, l'altro figlio incastrato tra moglie e marito.
Nessun problema, in caso di incidente, male che vada, si reincarnano... altro giro, altro vincitore.
Mi viene da pensare una cosa... ma tutte queste offerte, che sicuramente nessuno tocca, nessuno mangia (né dei, né antenati), che fine fanno ? A giudicare dalla taglia di questo ragnetto, che farà si e no 10 cm, credo aver capito...
E quindi si va in giro a casaccio, per le strade di Ubud, tra offerte e templi, dove per entrare dobbiamo munirci anche noi di un sarong... per 500'000 rupie (circa 35€) ne compriamo 6 in un negozietto.
Questo dopo aver cambiato qualche centinaio di euro in rupie. Che bello sentirsi di nuovo milionari... é stato un po' come ritrovare le vecchie lire... ma torniamo a noi...
Il sarong, quindi, che tutti, dico tutti, portano per entrare nei templi, mi é servito per familiarizzare con la gente del posto. Sempre cortese e sorridente, disposta anche a farsi fotografare...
Ed una volta attrezzati nessuno ci ferma più...
Facciamo un giro breve solo per curiosare cominciando dal tempio di Pura Taman Saraswati, con i suoi laghetti coperti di fiori di loto... e poi al Pura Desa.
Avrete capito che "Pura" sta per "tempio"...
Per poi girare senza meta... tanto da domani avremo una guida, che parla italiano, che ci porterà in giro per farci scoprire Ubud e dintorni... a sorpresa.
Da non credere, una Fiat 1100 d'epoca ancora funzionante per le vie di Ubud...
Si torna a "casa" per una pausa "piscina" e poi in giro per viuzze, risaie e massaggi (non per tutti) fino al tramonto...
Una buona cena a base di specialità indonesiane ed una passeggiata fino alla base.
Ah, dimenticavo... stranamente niente zanzare... al massimo qualche farfalla...
Quindi tutti a nanna con le rane in sottofondo... Notte
Day 6 > BALI (UBUD)
Ore 8h, la "casa" si illumina col sorriso di Wayan, lo chef dello staff, accompagnata dalla sua collega, Wayan anche lei... in 10 minuti, dal nulla, ci preparano la colazione a base di pancake con banana, zucchero di canna e cannella, frutta fresca, thé e caffé...
Il loro sorriso é contagioso, l'inglese che parlano con l'accento balinese sembra quasi una melodia ed anch'io, che parlo inglese come un camionista polacco, riesco a suonare in questo mattino di (finalmente) cielo blu.
A completare questo festival di sorrisi e canzoni, arriva anche la nostra guida balinese DOC, che si esprime con un perfetto italiano zuccherato anche questo da un accento locale.
Risponde al nome di "Suka", ed il primo cha ha dovuto trattenersi dal fare una battuta di cattivo gusto sono stato io... gli ho poi spiegato, in modo mooooltooo cortese quale allusione verrebbe fatta in Italia sentendo pronunciare il suo nome.
Ma Suka, prima di tutto, si rivela rapidamente un'ottima guida ed anche molto simpatica. E per un balinese non é assolutamente difficile essere simpatico... direi che fa parte della loro impronta genetica.
Il tempo di bere un caffè con noi e si parte alla scoperta di questa porzione di Bali. Con Suka, c'é anche un provetto autista, molto prudente... talmente prudente che non ho memorizzato il suo nome... vedrò di rifarmi domani.
In programma, ed alla prima sosta, spettacolo di danza balinese... ne avrei volentieri fatto a meno ma per capire un po' meglio la cultura locale ed andare a letto meno ignoranti, bisognava farlo...
Ci fermiamo quindi a Batugulan, per uno spettacolo di danza "Barong", ovviamente tutto organizzato per i turisti, scarrozzati in quasi comodi pulmini, come noi.
Durante il tragitto, Suka, ci impregna della cultura e tradizioni locali, del significato delle credenze religiose, dei templi e delle offerte fatte quotidianamente in favore degli dei.
Far la lista di tutto sarebbe troppo lungo, trascrivo solo il significato del "Penjor", questa lunga canna di bambù ricurva, con cui tutta la città é addobbata durante la festa del Galungan, e che rappresenta il bene, nella sua parte dritta, ed il male, nella parte curva. Mi fermo qui...
Usciamo dal tempio in cui si é svolta la danza e ci incamminiamo verso una "ruma", cioé una casa tipica balinese dove ci impregnamo ancora di più di questa cultura fatta di riti e cerimonie, di rispetto degli antenati e degli dei.
La semplicità con cui vivono, ritmati dalla cultura indonesiana, é sorprendente. La casa é costruita dentro un grande "giardino", il cui ingresso é costruito in modo da dissuadere il "male" ad entrare. Suddivisa in diverse zone separate, orientate sui 4 punti cardinali ed ognuno attribuito à una diversa attività. Senza dimenticare i diversi templi famigliari guarniti di offerte quotidiane.
Il tutto ovviamente colorato da animali in semi-libertà, servizi minimalisti e noci di cocco come non avremo mai la possibilità di mangiarne alle nostre latitudini.
Dalla casa balinese, il nostro Suka, ci porta nel tempio di Batuan, dove abbiamo potuto assistere alla preparazione delle offerte ed alla loro "distribuzione"...
Il tutto ovviamente dopo aver indossato l'ormai familiarissimo Sarong
Ed all'uscita del tempio ho visto cose che voi italiani non potere immaginare.
Tipo : coppia di milanesi che, restituendo il sarong preso in prestito all'ingresso, deve come tutti lasciare un obolo e firmare un registro. L'obolo consigliato é di 10'000 rupie, neanche un euro... il "bauscia" si guarda intorno, prendre un biglietto da 5'000 rupie, 30 cts, e lo ficca dentro... ma dico io, vabbé che c'é la crisi... ma sei arrivato fino a qui e mi conti i 30 cts ?
Andiamo a farci un caffè che é meglio, va...
E non potevamo chiedere di meglio... Visita di una piantagione di caffè e cacao, con degustazione di diversi tipi di caffè (che voi umani non potete immaginare) alcuni sorprendentemente buoni (vaniglia, cacao, ginseng... rigorosamente tostati a fuoco a legna e macinati al mortaio... poi anche il thé (ottimo quello al Lemongrass o allo zenzero).
E per finire, occasione unica per il prezzo di 2 cappuccini, l'assaggio del caffè Luwak...
Vengo e mi spiego... Il Luwak é un animale, in italiano lo "zibetto" (lo so, che ci posso fare ?), che aveva la pessima abitudine di mangiare i chicchi di caffè sulle piante per la disperazione dei coltivatori... poi, qualcuno scoprì che, i chicchi di caffè quasi digeriti e, volgarmente, "cacati" dallo zibetto, avevano un aroma particolare.
Morale, un kg di caffè Luwak può costare fino a 900€, una tazzina anche fino a 10€, ed io con 6€ ne ho prese due da espresso (accomagnato da mia figlia) e devo dire che l'esperienza é stata sorprendente...
Sarà che lo zibetto aveva il diabete, ma per la prima volta della mia vita non ho dovuto aggiungere zucchero nel caffé... anzi, lo zucchero rovina tutto.
Inutile dirvi che ne ho comprato qualche dose da gustare gelosamente... in compagnia di me stesso...
Ovviamente adesso gli agricoltori son ben contenti di vedere i Luwak girare per i campi, premurandosi di pulirgli il C...
In strada, circondati dagli immancabili motorini "station wagon", verso il punto di osservazione del vulcano e del lago Batur, con contorno della montagna più alta di Bali, culminante a oltre 3000 m...
... ma non si scia (...).
Stanchi ma manca ancora qualcosa. Le risaie di Selamat Jalan, spettacolo imperdibile che parla da sé... peccato che in questo momento il riso era ancora in fase di piantagione... ci vorrebbero una decina di giorni per vederlo al meglio... ma pazienza. Poi un ultimo tramonto sulle risaie, un tuffo in piscina e una cena veloce nel ristorante tipico a due passi da "casa"... dove con 25€ scarsissimi mangi e bevi in 3, sorriso e mancia compresa e grazie per essere venuti.
Buonanotte
Day 7 > BALI (UBUD)
Ore 7 e 30, sveglia in piscina in attesa che arrivi il personale. Il sole comincia ad alzarsi in questo paese dove gli orari di alba e tramonto sono quasi sempre gli stessi tutto l'anno. Le temperature notturne sono molto gradevoli, di giorno stranamente non c'é stata quell'afa che immaginavamo da turisti ignoranti e prevenuti :-) ...
Alle 8 e qualcosa (la puntualità qui é relativa) arrivano con un sorriso stereofonico le 2 nostre Wayan per preparare la colazione... la nostra guida arriva puntuale alle 9 come previsto, ci imbarchiamo sul pulmino guidato da Made (ecco come si chiamava...) e partiamo per un'altra giornata per le strade di Bali, a volte strette e sinuose, a volte strette ed avvallate, a volte strette e piene di motorini carichi di famiglie intrepide che in un attimo potrebbero annientare 2 generazioni.
Eppure non si vede un solo incidente... anche perché la velocità massima raggiunta non supera i 50 km/h... e per questo le distanze si allungano di molto rispetto alle nostre abitudini. Ma é così, paese che vai...
Prima sosta di oggi la "Monkey Forest", sempre a Ubud. Un tempio in mezzo ad una foresta popolata da scimmie bianche in libertà... libere anche di venirti addosso e magari a tirarti via qualcosa di dosso se non sei prudente. Ma altrimenti nessun pericolo... anche a vederle da vicino...
Le scimmie fanno anche da testimone di nozze, in caso....
Si riprende la strada. Dimenticavo, ovviamente i templi sono ovunque, alcuni meritano che ci si fermi un istante ma non si può fare una sosta dappertutto altrimenti in 2 giorni avremmo fatto solo 3 km. Perché Bali é l'isola dei "mille templi" e sono forse più delle case (visto che in ogni casa c'é ne almeno uno...
Ieri era il caffé + cacao, oggi passaggio radente in una foresta di bambù... oddio, niente di speciale ma non ne avevamo mai visti così tanti. Pare che ce ne siano 17 tipi diversi...
Cercherò di essere breve per arrivare alla fine di questa giornata, lasciando eccezionalmente parlare le immagini...
Il nostro Suka, soprannominato "Gennaro", ci guida fino al villaggio tradizionale di Panglipuran, dove le case familiari sono costruite perpendicolarmente alla strada principale e comunicano tra di loro attraverso i cortili. Diventata un'attrazione turistica, punto di passaggio per tutte le guide, ogni casa si é trasformata in un piccolo commercio di bibite e qualche snack. Con gli abitanti seduti davanti all'ingresso per invitarti ad entrare e magari comprare qualcosa da bere per qualche migliaio di rupie (1€ = 14'200 rupie, qui volendo saremmo tutti milionari). Questo villaggio sembra un pò la copia balinese di un outlet come quelli che si trovano in giro dalle nostre parti...
Parentesi, siamo all'equatore ma non per questo il cielo é blu e si muore dal caldo... mentre in Italia si cuoce dall'afa, qui al massimo saremo a 27 gradi, la notte si dorme col lenzuolo, e si suda raramente...
Ma passiamo al resto... sotto un cielo misto grigio, rinnoviamo la tradizione del "sarong" per l'ingresso in un altro tempio, quello di Pura Kehen.
Anche se ormai ci stiamo abituando, onestamente c'é sempre da sorprendersi vedendo queste strutture imponenti, tutto sommato abbastanza ben curate e "farcite de verde"...
Altra parentesi, viste le strade e le distanze, ogni spostamento vale almeno 30 minuti di pulmino... Quindi é già ora di pausa pranzo, tipico, con vista sulle risaie e sugli altri turisti... Occasione per assaggiare cibi, ma soprattutto frutti altrimenti mai visti. A volte si resta sorpresi in bene, altre volte si dice : "ma come si fa?"... comunque qui non si muore certo di fame ma non si rischia tanto di ingrassare in vacanza... niente pane, niente formaggio, niente pasta, tanto riso, pollo, verdura, frutta fresca... Ah, si trova della più o meno buona birra, almeno quello...
Ancora un'oretta di strada... per arrivare al tempio più grande di Bali, il tempio madre di Pura Agung.
E se bisognava vederne uno solo, era questo... grande quasi come un quartiere popolare.
La nostra guida, Suka, ci lascia un attimo per lasciare al sua offerta e pregare un poco mentre noi scarpiniamo tra i piccoli venditori ambulanti molto scaltri che a 10 anni parlano già almeno 2 lingue e sanno convincere chiunque per vendere delle cartoline... In 5 minuti ci tirano almeno 5 €, l'equivalente di 70'000 rupie (uno stipendio medio é di circa 2 milioni di rupie).
Qui ho fatto qualcosa che normalmente non si fa... ma non c'era nessuno a vedermi col mio "sarong" alla moda...
Tutto bellissimo, anche l'ora e mezza di strada verso Ubud, per il ritorno a "casa"...
Le 2 Wayan ci hanno cucinato una tipica cena balinese... avremmo potuto invitare tutto il villaggio vista la quantità di satey e smoke duck che ci hanno preparato, il tutto completato da frutta fresca ed una bottiglia di un drink locale... un specie di vino rosé misto aceto e thé, insomma da assaggiare per non morire stupidi e poi rimetti la bottiglia in frigo... per sempre..
Poi c'é voluta una passeggiata notturna a Ubud per digerire il tutto... un po' di shopping, visto che qui non é singapore, ed un drik alla frutta al Lotus Café con vista notturna sul tempio (oh, non c'é altro qui...) Pura Taman, quello con i fiori di loto...
Domani si fanno le valigie e si va verso il mare. Vicino Lovina, per le spiaggie di sabbia nera, al nord dell'isola. Ci aspettano circa 3 ore di strada il che vuol dire meno di 130 km... Non abbiamo idea di cosa ci aspetta... ve lo racconterò in un'altra pagina > seguendo questo link
Arrivederci...
Commenti
Très beau coucher de soleil. Très belles photos.
En te lisant, je revis un peu mes 2 voyages à Bali dont le 1er était en Septembre 1995 le 2ème en 2000. Il paraît que ça a bcp changé et que c'est devenu très touristique. Je garde un bon souvenir des gens que j'ai trouvé gentils et du pays très joli avec de très beaux paysages. Bonne continuation. Bises