Gili Trawangan

Day 13 > Gili Trawangan

Darwin diceva : "non é l'essere più forte o più intelligente che sopravvive, ma quello che si adatta meglio ai cambiamenti". E noi ci siamo adattati... a stento... ma ci siamo adattati...

Ore 6:30... non é il clacson che ci sveglia ma tra galli e colombi c'é già abbastanza casino...
E ci sta bene così... se vogliamo lasciare al più presto Padang Bai, cioè quest'errore trovato sulla carta geografica, devo farmi trovare alle 8:00 in punto all'ufficio prenotazioni per sperare di trovare posto sulla nave, che poi non é altro che un motoscafo da 50 posti, per Gili Trawangan.

E ce la faccio. Lasciamo la camera dopo aver fatto colazione (almeno quella) ed appuntamento alle 9:00 per un pseudo check-in durante il quale non fanno altro che identificare i bagagli in base alla destinazione finale e poi ci chiedono di scarrozzarli fino al porto... meno male che, vista la taglia del nosocomio nel quale ci siamo paracadutati ieri, abbiamo solo 100 m da fare con bagagli e bagaglini.

Insieme agli altri turisti ci ritroviamo su quello che é l'imbarcadero. Ancora un poco di pazienza, sudore e puzza di ascelle, e scolleremo i piedi da qui.

Ci vuole un'ora buona, il tempo di cui l'equipaggio ha bisogno per caricare i bagagli, pregare e mettere qualche "canang sari" dappertutto (sui 7 motori, a prua, a poppa, a babordo ed a tribordo) e si salpa per 90 minuti di traversata durante la quale si intravede qualcosa di selvaggio.


Abbiamo diritto anche alle istruzioni di sicurezza... ma se anche il Titanic avesse avuto tutte queste cerimonie e preghiere, navigherebbe ancora...

E come se non bastasse il comandante ne butta 2 o 3, di "canag sari,  anche durante la navigazione... sottolineandoli con un colpo di clacson, pardon, di sirena...


Liscio come l'olio, approdo diretto di prua sulla sabbia corallina e sbarco degno del miglior Cristoforo Colombo. Non mi inginocchio ma visto quello che abbiamo lasciato stamattina, due preghiere dovrei dirle anch'io...


L'isola di Trawangan, un fazzoletto che si gira a piedi in 2 ore, senza né auto, né motorini... una strada polverosa che fa il giro dell'isola e che a volte si perde nella sabbia. Spiagge di sabbia bianca semi-deserte, barriere di corallo o quello che resta ed acqua cristallina.


La folla si concentra nei 500 m di lungomare adiacenti al "porto", per il resto poca roba sparsa qui e là... ed é facile trovare zone deserte...


Il nostro resort "Villa Grasia" si trova in una zona tranquilla... per arrivarci ci serve un taxi... non ci sono auto ma i mezzi non mancano. E per mezzi intendo dei carretti trainati da cavalli, di piccola statura, che si fanno strada a colpi di tromba in mezzo al "traffico" di biciclette, pedoni ed ambulanti.

L'odore di granturco grigliato misto a quello di stalla ci accompagna mentre saliamo a bordo del nostro hippotaxi rigorosamente giallo come quelli delle strade di NY.



Piccolo momento di angoscia quando il nostro "Taxi Driver" svolta a sinistra per immettersi in una sentiero desolato, in mezzo agli alberi di cocco, retroscena di quello che ci era apparso venendo dal mare.
Come se fossimo passati dietro le quinte della scena di un film. La domanda nasce spontanea : "ma dove ci sta portando?" (e non "aunnibbipotto"... ndr)... don't worry, passa da qui solo perché non può accedere agli ultimi 50 metri e deve passare dal retro... sollievo... perché il retro era veramente fantozziano...


Finalmente il resort é a 10 metri dalla spiaggia, accessibile solo a piedi attraversando un pezzo di spiaggia... e soprattutto corrisponde alla realtà delle foto del sito su cui ho prenotato.  Tutto OK... unico problema, perché ce ne vuole sempre uno, il wi-fi qui é ancora più lento di quello di cui beneficiava Marconi.

Camera pronta e spaziosa, bici a disposizione, infiliamo il costume e andiamo a fare un primo giro dell'isola, fermandoci qua e là per fare un bagno. 







Per tornare due ore dopo al punto di partenza. Doccia e via, per scoprire, questa volta con calma, il centro nevralgico dell'isola.

Qualche immagine, qualcosa da mangiare, decidere cosa fare domani, un drink e la notte é già calata... qui fa buio presto, il wi-fi fa i capricci... quindi a domani.








Buonanotte ...


Day 14 > Gili Trawangan

Ore 7:00, sveglia e colazione per quella che dovrebbe essere un bellissima giornata, almeno sulla carta.



Pronti per un’escursione in barca per fare snorkeling in diversi punti nel mare antistante le 3 isole Gili (Trawangan, Meno ed Air). 

Tutto procede per il meglio, partenza puntuale, siamo soli a bordo insieme a 2 membri di equipaggio su un barcone tipico.




L’acqua é limpida e turchese, i fondali corallini pieni di pesci colorati e tartarughe marine.

Abbiamo avuto l’opportunità di nuotarci in mezzo, in diversi punti… seguire le tartarughe ed andarci vicino, fino a 2 metri di distanza, con semplici maschera, tubo e pinne…

C’era anche una nave affondata, fondali a tratti profondi, a tratti solo 2 metri di fondo con i coralli quasi da toccare.

Potrei mostrarvi delle bellissime immagini, di pesci e tartarughe che nuotano insieme, forse anche un piccolo squalo… bellissimo… siamo contenti e soddisfatti… 

Potrei mostrarvi delle splendide immagini subacquee… mozzafiato… dico « potrei », ma non lo faccio…e non per dispetto, ma perché durante una sosta a terra, sull’isola di Gili Air, in due minuti di distrazione la nostra GoPro é sparita nel nulla. 

Onestamente, o dimenticata 2 minuti sulla barca, ed é sparita non so come... oppure é caduta fuori bordo nel trambusto dello sbarco che é stato un po' disastroso a causa di un contraccolpo... ma con tutto il "selfie-stick" attaccato alla GoPro non so come abbiamo fatto a non accorgercene.

Onestamente non so cosa pensare, nel dubbio abbiamo cercato ovunque, ma niente... mi dispiace...

Non é tanto per l’aggeggio ma per le foto ed i video emozionanti. Onestamente, dove la vedo più una tartaruga che mi fa ciao a 2 metri ? Ma pensandoci bene, come avrei fatto a mostrarvele prima di avere una GoPro... certo non avrei fatto immersione con la mia reflex, allora... diciamo che le abbiamo viste da vicino e basta.


Avrei dovuto mettere un "canang sari" prima di partire. Sull'isola ci sono più musulmani che induisti... di "canang sari" se ne vedono pochi...

Delusi ce ne torniamo in albergo, cercando di far passare l’amarezza di questa nota stonatissima che ha rovinato tutta la sinfonia… peccato, perché quello che abbiamo visto dava veramente voglia di tornare ancora ed ancora…

Ma relativizziamo, poteva capitarci di peggio, come quando mi sono immerso troppo in fretta ed a momenti passavo un piede sotto l’elica…che ho perso pure una pinna nel tentativo di schizzare via… e questo non l’ha visto nessuno, tranne il "pilota" che mi ha visto in tempo.

Mi fermo qui… dovete accontentarvi delle foto fatte prima che mi passasse la voglia… e di quelle che farò se la voglia mi torna...

Adesso usciamo a fare un giro in bici, sperando non spariscano anche quelle… scusate ma non é giornata ma passerà...

E pedalando tutto passa... Un giro dell'isola per andare al lungomare ed un altro nell'altro senso per andare a mangiare qualcosa sulla spiaggia. Ci permettiamo la terrazza di un hotel, atmosfera soft, musica dal vivo, buffet di tutto e 12€ a testa. 

Pedaliamo al buio per i 3 km che ci restano per tornare al resort cercando di non infossarci in un banco di sabbia... sono le 9 di sera e mia figlia cerca un wi-fi, oltre che la GoPro smarrita oggi... meglio non pensarci più... si torna in albergo a chattare, domani é  un altro giorno.

Day 15-16 > Gili Trawangan

Oggi é un’altro giorno… ma lo "smarrimento" dellaGoPro brucia ancora…
Il sospetto che ce l’abbiano gentilmente sottratta in un attimo di distrazione si fa sempre più forte. E vi spiego perché : Ogni volta che chiediamo il conto in un bar, ristorante o qualsiasi altra cosa, se non controlliamo con attenzione il totale, ad ogni volta ci troviamo con 2 o 3 cose in più sulla fattura… visto che qui mangi pesce in un ristorante 4 stelle per una quindicina di € a testa, che bevi un cocktail con 2€, é chiaro che ci provino a ficcarti quei 6 -7€ in più… Senza contare il fatto che qui da nessuna parte, o quasi, si trovano i prezzi esposti (tranne sui menu dei ristoranti, ovviamente), quindi tutto é negoziabile e non sai mai se ti fregano o no… Allora SI, penso proprio che ci hanno ciulato la GoPro… 

Parentesi chiusa, sfogo terminato, anzi no… aggiungo ancora che la simpatia qui fa difetto. Ci ricorda che non siamo più a Bali ma à Gili, la vicinanza di Lombok si sente anche da quello… religione differente, usi e costumi leggermente differenti… Anche prima dell’accaduto, non riuscivo a leggere una certa onestà sulle facce della gente… Ma non voglio inculcarvi un parere soggettivo.

Parentesi chiusa, per ora…

Ancora snorkeling, ma ci imbarchiamo su un barcone insieme ad una buona trentina di persone… Certo, ci costa solo 7 € a testa, maschera e pinne incluse, di cui pago solo la metà (ogni tanto mi faccio furbo anch’io), ma se su questa carretta del mare, pitturata a resina, ne avessero imbarcati altri 12 magari saremmo arrivati a Lampedusa.

E non vi parlo di quel gruppo di giovani tedeschi che forse tengono meglio l’alcool che il mare. 

Oggi niente tartarughe, anzi solo una a 15 metri di fondale, poi solo pesci colorati, serpenti di mare e balene tedesche con tanto di giubbotto di salvataggio… In effetti sugli "spot" di immersione eravamo talmente tanti che mancava solo il Titanic immerso di prua con Di Caprio aggrappato ad una porta in legno… in tutto, più o meno 1 ora e mezza di snorkeling in compagnia.

Ovviamente di tutto questo non ho immagini ma avevo già chiuso la parentesi già da un pezzo.

Si torna alla base, far nente, pausa caffè (sorry, sox juice), e via in giro per l’isola in bici.

Giro dell’isola… parliamone. 
Mentre qualcuno ci fa onore al Tour de France, qui farei un figurone anch’io in MTB… un anello pianeggiante e polveroso da fare in 20 minuti se solo fosse asfaltato. Invece spesso ti tocca scendere per spingere sulla sabbia. Con delle bici, messe a disposizione dal resort, che in una vita precedente dovevano essere dei cancelli in ferro battuto. 


La zona principale di quest’anello che percorre tutta l’isola é un susseguirsi di bar, ristoranti, scuole di immersione, botteghini che propongono giri in barca, venditori di collane e braccialetti, di costumi da bagno, di abbigliamento locale, di pannocchie arrostite, di cibo locale e noci di cocco. 

Il tutto in classico stile "arrangiato indonesiano" con spesso dei retrobottega che fanno anche da camera da letto, cucina e ovile. 

Tutta la famiglia vive sul ciglio della strada… strada che é un via vai di turisti in infradito o in bicicletta. A volte tutt’e due insieme… a volte a piedi nudi. Ed a piedi nudi devi entrare nei negozi per evitare di portare la sabbia dentro. Siamo nella tribù dei piedi neri...





Problemino : Se una noce di cocco costa circa 30 cts di euro e la rivendo a 1€ e 80 cts, quante ne devo vendere per pagarmi uno smartphone Samsung S4 a 350€ minimo ?


Stradina con un via vai di carretti trainati da cavalli in miniatura (indonesiani anche loro?), che si incrociano senza pietà come le bighe in "Ben Hur"… La sabbia si mischia ogni tanto alle "perdite" dei cavalli… 

Nella parte opposta dell’isola, più calma, si riesce a trovare anche qualche hotel di lusso, almeno per lo standing del luogo, e qualche bar sulla spiaggia proprio niente male. 


Il tramonto é spettacolare visto da uno di questi bar, con tanto di musica, giocoliere e conto taroccato da controllare e far rifare. 










Ecco, almeno il tramonto ed il mare bisogna lasciarglielo… ma dietro questa facciata di commerci, hotel, ristoranti e bar, all’interno dell’isola c’é un retroscena misto di miseria e nobiltà che penso sinceramente che la maggior parte dei turisti non vede, non vuole vedere o fa finta di non vedere. 









Io purtroppo l’ho notato… ma é come se… "non ti curar di loro, ma guarda e passa…",  con molta difficoltà, però... non so se sopporterò ancora in futuro e tornare qui... vedremo...

Resta Il mare… limpido, cristallino…pieno di pesci colorati e di sommozzatori. Fondale basso fino alla barriera corallina, poi accessibile solo da alcuni punti. Altrimenti bisogna camminare sui coralli e imbattersi con le onde. C’é chi lo fa ed a volte ne esce macellato ben bene… Altrimenti barca. Neanche un pontile attrezzato per superare la barriera… ovvio, che fine farebbe il business del "giro in barca"? 

Questa foto fatta col cellulare a 2 metri dalla riva non é che 1/1000 di quello che abbiamo visto e che é rimasto nella GoPro "smarrita"...


Approfittiamo del mare, del tramonto, del drink a 2€, dei ristoranti sulla spiaggia con una buona atmosfera notturna già alle 7 di sera (fa buio presto), del gruppo che suona Bob Marley dal vivo, anche bene, e della coppia di sposini in viaggio di nozze che già litigano apertamente a tavola.



Poi una sdraio in riva al mare, davanti al resort, il rumore delle onde, il wi-fi lento e qualche adolescente che cerca disperatamente di chattare ed io che aggiorno il blog...

Domani previsto sciopero. Far niente prima di fare rotta, dopodomani, verso Singapore.
Ma prima piccolo aneddoto per chiudere l'avventura di Gili Trawangan : 
La reception del resort ci accoglie al ritorno dalla spiaggia dicendoci che dovevamo fare il check out oggi, quindi con un giorno di anticipo, invece di domani come avevo previsto.
Ovviamente si trattava di un loro errore ma ci hanno chiesto di cambiare camera. Da una quadrupla (avevo scelto grande) ad una doppia con letto aggiunto.

Partiti per farmi solo 30% di sconto, quando hanno visto che non volevo muovermi e che gli altri ospiti erano già in attesa hanno chiamato il "boss"... Morale, camera gratis per la notte restante e scuse aggiuntive. Totale 200 € di economia, per la GoPro piango con un occhio (350€ nuova)
Certo le immagini non le avrò mai ma, chissà, in un altro viaggio magari le avrò più belle...







Ci vediamo a Singapore... 

Arrivederci





Commenti

Anonimo ha detto…
Je voulais juste vous féliciter pour les photos et les commentaires. Comme d'habitude, on se régale à suivre vos pérégrinations ! Bonne suite à votre voyage ! Bises
Paula Mendes Wuerfel ha detto…
Oh la la dommage pour la GoPro. Une telle mésaventure m'est arriver lors de mon voyage au Kenya et je pleure encore mes photos perdues. La seule récompense se sont les belles images qui restent gravées dans notre mémoire. Celles là personne te les volera. Allez bonne continuation. Bises

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